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Cronaca

Approvata a Tursi l'anagrafe antifascista e anticomunista: è la polemica

Ordine del giono proposto da Forza Italia passato per i voti del centrodestra. Il PD si è astenuto

Un'anagrafe antifascista e anticomunista  è stata approvata dalla maggioranza a Tursi.

L'ordine del giorno presentato dal consigliere Mario Mascia (Forza Italia) impegna il sindaco e la giunta ad istituire una "anagrafe virtuale antifascista - antinazista - anticomunista - antidemocratica ed eversiva a difesa dei valori della nostra Costituzione". La proposta, che arriva nei giorni in cui l'anagrafe nazionale antifascista sta raccogliere firme per la legge di iniziativa popolare per le "Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti", è passata con il sì della maggioranza, l'astensione dei sei consiglieri di Pd e Lista Crivello e cinque contrari (M5s).

"Peccato per i distinguo dell'opposizione in sede di votazione - dicono in una nota dal gruppo Lega - dimostrazione che non riescono mai a prendere le debite distanze da quelle ideologie totalitarie che hanno scritto, come il nazifascismo, pagine di storia drammatiche che hanno contato milioni di vittime".
Durante la stessa seduta un altro ordine del giorno fuori sacco, approvato sempre con i voti della maggioranza, ha impegnato il sindaco per chiedere al governo di sospendere le celebrazioni del centenario del Partito Comunista Italiano, "considerato uno spreco di denaro e di tempo in un momento così delicato per tutti gli italiani e i genovesi".

La reazione del Partito Comunista Italiano

"Il Partito Comunista Italiano condanna l'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Genova in data 9/2/2020 che tenta in modo diffamatorio di equiparare i crimini nazifascisti alle lotte e alle conquiste dei comunisti in Italia: già perché di conquiste di diritti per i lavoratori e gli sfruttati si tratta, e non di stermini di persone indifese, che invece erano il pane quotidiano dei regimi nazifascisti.

Vorremmo ricordare  alla maggioranza di centrodestra che ha votato questa delibera, nonché al partito democratico ed alla  lista crivello che si sono astenuti, che la Costituzione su cui giurano é stata scritta anche  da dirigenti Comunisti ed é stata ottenuta  anche grazie al sacrificio di sangue di compagni Comunisti partigiani attivi nella lotta al fascismo. Inoltre, vorremmo ricordare, se mai ce ne fosse il bisogno, che mentre diverse leggi Italiane vietano l'apologia del fascismo ed il tentativo di ricostituirlo in ogni sua forma, nessuna legge vieta a chicchessia di proclamarsi fieramente Comunista e di associarsi con altri Compagni per continuare le lotte di giustizia, libertà e progresso che ci caratterizzano da sempre. Concludendo, non possiamo che affermare come l'istituzione di un'anagrafe che schedi i comunisti e le loro organizzazioni ed attività rappresenterebbe un vulnus tremendo alla libertà politica, alla democrazia e non ultimo alla privacy di coloro che al Comunismo aderiscono. Valuteremo perciò come tutelare nella maniera più efficace i nostri diritti e la difesa della nostra dignità e del nostro onore nelle sedi più appropriate".

Il mea culpa del Partito Democratico

"Il voto di oggi in Consiglio comunale che porta ad equiparare l'anagrafe antifascista a quella anticomunista è stato un errore. Il PD, nel corso della scorsa seduta del Consiglio comunale, aveva portato a casa il risultato dell'istituzione dell'anagrafe antifascista.

Il documento di oggi, nell’impegnativa, da una parte sosteneva ancora una volta la raccolta firme per l’anagrafe antifascista, dall’altra introduceva un’equiparazione storicamente inaccettabile.

Il nostro voto di astensione voleva difendere lo strumento dell'anagrafe antifascista, per il quale da subito abbiamo fatto sì che la raccolta firme raggiungesse i genovesi, ma non si è rivelato efficace per ribadire la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi equiparazione tra antifascismo e anticomunismo.

Quell’Ordine del Giorno rappresenta un insulto alla memoria della città medaglia d'oro alla Resistenza. Riconoscimento dovuto anche al sacrificio di tanti comunisti genovesi".

Il messaggio di Anpi

"Una mozione inaccettabile che va contro la realtà della storia  e  che dimostra scarsa o nessuna conoscenza della verità dei fatti, un vero sfregio ideologizzante, che è passata con il sì della maggioranza, l'astensione dei sei consiglieri di Pd e Lista Crivello e cinque contrari (M5s).
Ai cancelli di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, si presentarono i soldati dell’Armata Rossa: non certo i consiglieri del centrodestra. Ecco perché oggi è stata una brutta giornata per la nostra città e per chi siede nell’aula rossa di Tursi. Un bel ripasso di storia farebbe bene a tutti".

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