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Cronaca

Maltempo: in Liguria via all'allerta "a colori", pronti 275 milioni per Bisagno e Fereggiano

Sabato e domenica Protezione Civile in piazza per informare i cittadini e spiegare tutto ciò che c'è da spaere sui rischi legati all'alluvione e al novo sistema di allerta con giallo, arancione e rosso. Dal Governo intanto arriva lo sblocco per i fondi

Saranno decine i volontari della Protezione Civile che sabato 17 e domenica 18 ottobre scenderanno nelle piazze liguri nell’ambito della campagna istituzionale ‘Io non rischio’ firmata in collaborazione con Comuni e Regione e finalizzata a informare la popolazione sui rischi legati all’alluvione. Un’iniziativa che arriva a due giorni dall’entrata in vigore del nuovo sistema di allerta meteo, quello legato ai colori, che sostituisce definitivamente quello legato ai numeri e che prevede tre livelli di allerta, giallo, arancione e rosso, in base al rischio previsto per i cittadini.

«Siamo venuti a dare l’apporto della Regione a una campagna molto importante cui ha aderito il Comune di Genova, e che porterà in piazza De Ferrari volontari della protezione civile incaricati di informare i cittadini sui rischi legati agli eventi alluvionali», ha spiegato l’assessore regionale alla protezione civile, Giacomo Giampedrone, a margine della conferenza stampa di presentazione a palazzo Tursi, aggiungendo che «oggi è il primo giorno in cui entra in vigore il nuovo sistema con i colori, e noi vogliamo supportare Comuni e cittadini in questo passaggio. Abbiamo una copertura di piani di protezione civile di circa il 75% in Liguria, bisogna aiutare i Comuni ad aggiornare quelli esistenti, oltre a far progredire il 25% che ancora non si è adeguato. Siamo soddisfatti anche perché oggi è stato annunciato lo sblocco di 275 milioni di euro che verranno utilizzati per la realizzazione di opere fondamentali per la messa in sicurezza di Bisagno e Fereggiano».

Informazione e comunicazione con i cittadini e tra le istituzioni elementi fondamentali, dunque, per prevenire i rischi, come ha sottolineato anche l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova, Gianni Crivello: «La campagna culturale ‘Io non rischio’ è il cuore pulsante della Regione, e va avanti, ma lo scopo futuro è potenziare l’informazione per i cittadini sulla base delle modifiche sostanziali al sistema di allerta. Oltre a monitorare continuamente rivi e torrenti consolideremo la nostra presenza sul territorio e le nostre sale d’emergenza, potenziando il rapporto con la Regione e la Prefettura per renderlo il più tempestivo possibile e intervenire così nel minor tempo possibile sulle situazioni più critiche».

Accorgimenti necessari soprattutto per fare chiarezza in occasione dell’entrata in vigore del nuovo sistema di allerta, che prevede nel caso di allerta di colore rosso il blocco della città, con scuole chiuse su tutto il territorio, mentre con il colore arancione gli istituti rimarranno aperti ma con la sospensione di tutte le attività didattiche all’esterno della struttura e l’adozione di piani di emergenza interni (con l’eccezione della scuola Govi di via Pinetti, che rimane chiusa anche in caso di allerta arancione).

«E’ necessario un rapporto costante con chi ha formalmente le previsioni, e dunque Arpal e la Protezione civile regionale, e anche con presidi e direttori scolastici per tenere sotto controllo la situazione - ha proseguito Crivello - Stiamo portando avanti decine di interventi, già in corso d’opera o programmati per i prossimi anni, che ridurranno notevolmente i rischi in città, come per esempio il Fereggiano secondo lotto e terzo lotto, scolmatore del Bisagno. E' di oggi la notizia che il Governo la settimana prossima firmerà il protocollo che sblocca i 275 milioni del piano Italia Sicura, che ci consentiranno di proseguire con i lavori per le messa in sicurezza del Bisagno. La promessa fatta a ottobre 2014 è stata mantenuta e gli siamo grati, ma dall’altro lato siamo in grandissima difficoltà rispetto al patto di Stabilità, perché rischiamo di non poter pagare le imprese che stanno ultimando lavori di somma urgenza in virtù del fatto che le somme urgenze, 40 milioni nostri, sono considerati voci di bilancio normale, quando in realtà è voce straordinaria che il Comune ha attivato subito con un mutuo».

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