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Cronaca

Uccise la sorella, Alberto Scagni a processo il 9 giugno

Nessuno sconto di pena per Alberto Scagni, il 42enne è tornato in tribunale per l'udienza preliminare

Decimo piano, ore 9.19: il killer torna in tribunale. Alberto Scagni, il 42enne che lo scorso Primo maggio ha ucciso la sorella Alice sotto casa è presente all'udienza preliminare. Assistono al dibattimento anche i genitori dell'assassino e della vittima, Antonella Zarri e Graziano Scagni. Un'ora dopo il giudice Matteo Buffoni si esprime respingendo la richiesta della difesa di Alberto Scagni di accedere al rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena teorica in caso di condanna: è stato rinviato a giudizio al 9 giugno.

Non solo, il tribunale potrebbe disporre una nuova perizia psichiatrica, dopo quella svolta durante l'incidente probatorio che ha descritto Alberto seminfermo ma "capace di stare in giudizio". Questo potrebbe avvenire sulla base della nuova norma che è stata introdotta dalla riforma Cartabia e che consente al giudice dell'udienza preliminare di poter disporre anche integrazioni di attività d'indagine quando ritenga che siano necessarie ai fini della sua decisione. Nel caso specifico, la richiesta dell'avvocato Mascia, che assiste Alberto Scagni, se le aggravanti contestate, in particolare quella della premeditazione, siano compatibili o meno con le condizioni che il perito ha accertato di seminfermità dell'imputato, è stata rigettata dal pm alla luce del fatto che si tratta di un quesito che non può essere rimesso al perito ma attiene al giudice del dibattimento. Nel caso, sarà rivalutato se la condizione di seminfermità produca una esclusione dell'aggravante. In base al nuovo studio sulle sue condizioni mentali, il killer potrebbe rimanere in carcere oppure essere destinato a una Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza). 

Prorogate di sei mesi, invece, le indagini sulle presunte omissioni di polizia e Salute mentale e morte come conseguenza di altro reato, prima della tragedia. Risultano indagati due agenti della sala operativa della questura, che avrebbero sottovalutato la telefonata d'allarme fatta dal padre a poche ore dal delitto, e un medico. La mattina del Primo maggio 2022, Alberto aveva chiamato il padre Graziano minacciandolo di morte se non gli avesse accreditato dei soldi sul conto. Passano poche ore e Alberto richiama dicendo: "Se non mi dai i soldi lo sai dove finiscono questa sera Alice e Gianluca?", rispettivamente la sorella e il cognato. A quel punto Graziano chiama il 112 e parla con la questura ma gli operatori rispondono di chiudersi in casa e richiamare nel caso Alberto si presentasse. Alberto, però, va a Quinto, sotto casa di Alice con un coltello nascosto in un sacchetto, aspetta ore davanti al portone e quando lei scende per portare il cane la strazia con 17 coltellate.

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