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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il cassiere dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione che si è intascato 230mila euro

Il dipendente è stato arrestato, contestate 420 operazioni in cui l'uomo si sarebbe appropriato di somme di denaro destinate ai rimborsi in favore dei contribuenti

Lunedì 20 marzo 2023 la Guardia di Finanza di Genova ha eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un dipendente dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione.

I reati contestati 

L'uomo, cassiere presso lo sportello di Genova, è indagato per i reati di peculato, accesso abusivo a sistemi informatici, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico. La misura cautelare è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova, su richiesta della procura. Contemporaneamente è stato anche disposto un sequestro preventivo di quasi 230mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l'uomo sarebbe appropriato di somme di denaro destinate ai rimborsi in favore dei contribuenti, di cui aveva disponibilità per le mansioni svolte. Azioni svolte con diverse modalità. 

Il modus operandi 

In alcuni casi facendo sottoscrivere surrettiziamente ai contribuenti i moduli RE1 senza corrispondere le somme richieste, provvedendo poi ad aggiornare gli applicativi del sistema informati con dati falsi. Altre volte simulava invece i rimborsi dopo essersi introdotto all'interno degli applicativi. Prima verificava l'esistenza di titoli di rimborso, poi si procurava codice fiscale e copia dei documenti degli ignari contribuenti acquisendoli da pratiche precedenti, quindi compilava i moduli RE1 con false attestazioni di rimborso, anche in assenza di istanze da parte degli stessi, e infine passava all'incasso intascandosi il relativo importo.

Come è iniziata l'indagine 

La Guardia di Finanza ha accertato oltre 420 operazioni di questo tipo, per un totale di circa 230mila euro. L'attività di indagine è iniziata dopo la denuncia presentata dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione in seguito a verifiche interne che avevano messo in luce numerose e gravi irregolarità nella gestione dei rimborsi ai contribuenti  da parte del dipendente. Grazie ai controlli svolti erano stati acquisiti elementi di anomalia in relazione a operazioni di rimborso ai contribuenti di somme in 'eccedenza', cioè di denaro versato per errore ovvero che risultavano non più dovute da questi per il venir meno, in tutto o in parte, dei debiti iscritti a ruolo e già versati, a causa di provvedimenti di sgravio disposti dagli enti creditori o ancora per provvedimenti legislativi di 'rottamazione' o saldo e stralcio.

In casa contanti e monete d'oro 

Sulla base di queste iniziali evidenze la procura ha delegato ulteriori attività investigative al nucleo di polizia economico-finanziaria, attraverso intercettazioni audio e video. In questo modo è stato possibile monitorare una serie di operazioni di rimborso del tutto simulate, concluse dall'indagato con il prelievo dalla cassa di denaro contante. Durante la perquisizione domiciliare la Guardia di Finanza ha trovato 67mila euro in contanti e numerose monete d'oro.

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