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Attentato Adinolfi: udienza rinviata al 5 luglio per Cospito e Gai

È stata rinviata al 5 luglio l'udienza preliminare per i due anarchici di area informale Alfredo Cospito e Nicola Gai, accusati di aver gambizzato il 7 maggio 2012 a Genova l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi

Genova - È stata rinviata al 5 luglio per consentire al collegio difensivo di studiare tutte le carte del processo l'udienza preliminare per i due anarchici di area informale, componenti della cellula 'Olga' della federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale, Alfredo Cospito e Nicola Gai, accusati di aver gambizzato il 7 maggio 2012 a Genova l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.

 

Mercoledì 12 giugno 2013, davanti al giudice Annalisa Giacalone, i pm distrettuali Silvio Franz e Nicola Piacente e i legali dei due indagati, che non hanno voluto presenziare al'udienza, hanno concordato per un rinvio al 5 luglio, per consentire appunto alle difese di prendere visione anche delle ultime carte processuali depositate e in modo particolare alcune intercettazioni telefoniche.

Prima di rinviare l'udienza, il giudice genovese ha accettato la costituzione in parte civile di Roberto Adinolfi e dell'azienda Ansaldo Nucleare. Adinolfi venne ferito sotto casa da due persone che avevano il volto celato da caschi neri. Uno dei due gli sparò con una pistola Tokarev TT-33 di fabbricazione russa dietro a un ginocchio, ferendolo in modo non grave. Erano le 8 del 7 maggio 2012.

Qualche giorno dopo, con un volantino firmato Cellula Olga - Fai/Fri spedito da Genova e inviato al Corriere della Sera a Milano, l'attentato venne rivendicato e 'dedicato' a Olga Ikonomidou, anarchica greca membro della Cospirazione delle cellule di fuoco in carcere a Tebe.

Le indagini, che già avevano accertato la matrice anarchica informale dell'attentato anche grazie ai proiettili usati per l'attentato, portarono all'asse Genova-Torino dove, secondo gli inquirenti, gravitavano gli indagati.

Le immagini di una telecamera di sorveglianza collocata nel luogo dove venne abbandonata la moto rubata utilizzata per l'attentato portò i carabinieri del Ros e la Digos a concentrare l'attenzione su Cospito e Gai che vennero arrestati.

I due anarchici informali dopo una permanenza nel carcere di Genova Marassi vennero trasferiti prima nel carcere di Alessandria poi in quello di Ferrara e si sono sempre rifiutati di rispondere a giudici e magistrati (Ansa).

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