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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Morte di Adele, il giallo della sim telefonica

A un certo punto, durante i concitati minuti in cui la 16enne chiavarese si è sentita male, qualcuno ha sostituito la scheda del suo telefono con un'altra: è il grande interrogativo su cui si è dibattuto nel corso della prima udienza a Sergio Bernardin

Dove è finita la sim card di Adele De Vincenzi, e chi l’ha sostituita nel suo cellulare? È la domanda sollevata giovedì durante l’udienza del processo che vede imputato il 21enne Sergio Bernardin, fidanzato della 16enne stroncata dall’ecstasy lo scorso luglio. Il giovane deve rispondere dell’accusa di morte in conseguenza di altro reato: secondo il pm, sarebbero stati lui e Gabriele Rigotti, 19 anni, ad acquistare la dose letale nel pomeriggio del 29 luglio 2017, per poi consumarla insieme con Adele e l’amica 16enne, fidanzata di Rigotti 

Quanto è successo ai quattro ragazzi nel pomeriggio di quel tragico giorno, gli investigatori della Squadra Mobile sembrano essere riusciti a ricostruirlo senza intoppi, e ne hanno parlato in aula davanti ai giudici. Nei concitati momenti in cui Adele si è sentita male, però, qualcosa è successo alla sua sim card, sino a quel momento perfettamente funzionante e improvvisamente risultata non attiva. Al controllo del telefono, quando il cuore della 16enne aveva ormai smesso di battere, il vano sim è risultato occupato da una scheda intestata a un cittadino marocchino residente a Brescia, e nessuno dei testimoni sentiti ha saputo spiegare come mai.

Gabriele Rigotti, assolto pochi giorni fa nel processo con rito abbreviato in cui era accusato dello stesso reato di Bernardin, si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere; l’amica di Adele (i cui non è reso noto il nome perché minorenne) ha raccontato di avere preso in consegna il cellulare della ragazzina in ospedale, e di averlo consegnato ai medici, che si sarebbero poi occupati di darlo alla polizia; il netturbino che ha notato il malore di Adele in via San Vincenzo e ha deciso di chiamare l’ambulanza non ha fatto minimamente accenno al cellulare, concentrandosi sul racconto della nottata e il comportamento degli amici della ragazzina. 

L’unico elemento significativo sembra essere emerso quando l’amica di Adele ha sostenuto che in ambulanza con la ragazza, già priva di sensi, è salito solo Bernardin: l’ipotesi del pm Michele Stagno e degli inquirenti è che sia stato lui a sostituire la scheda, per eliminare tracce - messaggi, chiamate - potenzialmente incriminanti che potessero ricondurre a lui. Esaminando i tabulati (che hanno confermato anche che la scheda di Adele era attiva la sera del 29 luglio, e ha smesso di esserlo intorno all’ora del malore) era emerso quasi subito che alcuni sms erano spariti dal telefono di Bernardin.

Il processo continuerà nelle prossime setttmane con le repliche della difesa, la Procura intanto sta approfondendo un altro filone di inchiesta, quello dell'omissione di soccorso. Assolvendo Rigotti per non avere commesso il fatto, infatti, il giudice ha rimandato al pm gli atti del processo per verificare se ci fossero gli estremi per procedere in questo senso.

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