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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Morte di Adele, l'amico indagato per omissione di soccorso

Gabriele Rigotti, 19 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati con nuove accuse dopo essere stato assolto da quelle di spaccio e morte come conseguenza di altro reato

Assolto dall’accusa di spaccio e morte come conseguenza di altro reato, adesso Gabriele Rigotti, amico di Adele De Vincenzi, la 16enne stroncata da una dose di ecstasy nel luglio 2017, deve rispondere di omissione di soccorso. Il pubblico ministero incaricato del caso, Michele Stagno, ha infatti iscritto il 20enne genovese nel registro degli indagati aprendo un nuovo filone di inchiesta.

Rigotti, difeso dall’avvocato Riccardo Di Della, era stato assolto lo scorso 5 febbraio nel processo con rito abbreviato che lo vedeva imputato per la cessione della dose di droga risultata fatale per Adele. Per il gup Angela Nutini, infatti, lo stupefacente sarebbe stato acquistato di comune accordo da tutti e 4 i ragazzi (Adele, il fidanzato Sergio Bernardin, Rigotti e la sua fidanzata), che il pomeriggio del 29 luglio erano andati insieme a Busalla a comprare la droga per la serata.

Il giudice aveva però rimandato gli atti al pm per fare chiarezza sui soccorso. E secondo Stagno, Rigotti sarebbe responsabile di non avere subito chiamato i soccorsi quando la 16enne in via San Vincenzo ha iniziato ad accusare i primi segni di malessere, lo stesso che qualche ora dopo avrebbe fermato il suo cuore all’ospedale Galliera. Anche Sergio Bernardin è accusato di spaccio e morte come conseguenza di altro reato, ma nel suo caso il processo, che segue l’iter ordinario, è ancora in corso. Indagato invece dal tribunale dei minori il pusher di Busalla 17enne che ha venduto la droga.

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