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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ponte Morandi, il pm: "Costi di manutenzione non dovevano intaccare gli utili"

Nell'udienza preliminare del 14 febbraio la Procura ha continuato a ricostruire le accuse a carico dei 59 indagati nel processo Morandi. Secondo gli inquirenti la manutenzione sul viadotto si limitava "a qualche mano di bianco"

Il ponte Morandi era un della infrastrutture più importanti della rete autostradale italiana e, secondo l'accusa, la società concessionaria non avrebbe mai davvero fatto un seria manutenzione. Il pubblico ministero Massimo Terrile, nel corso dell'udienza del 14 febbraio, ha affermato che "più che una mano di vernice non è mai stato fatto altro". 

Questa dichiarazione fa parte della complessa ricostruzione dei fatti che la Procura sta esponendo nel processo e che motiva la richiesta di rinvio a giudizio dei 59 imputati per il crollo del viadotto Morandi che, nel 2018, provocò 43 vittime.

Nel corso dell'ultima udienza preliminare gli inquirenti hanno ricostruito la posizione e le responsabilità dei dirigenti del primo tronco di Aspi, quello che aveva la competenza sulla vigilanza e manutenzione delle autostrade della Liguria.

I pubblici ministeri hanno affermato che la manutenzione doveva adeguarsi alle necessità di bilancio, ovvero che gli interventi sulla rete autostradale non dovevano intaccare i proventi di Aspi.

Accuse che rispecchiano puntualmente quelle mosse nel corso delle udienze del 7 e 8 febbraio all'ex ad Giovanni Castellucci, padre padrone della società, che avrebbe sempre messo gli utili dei soci come unico obiettivo della sua gestione.

Secondo il pm Terrile infatti:

"Non era il budget che doveva adeguarsi alle esigenze di sicurezza, ma erano le esigenze di sicurezza che dovevano adeguarsi al budget. Gli esiti di questa filosofia, ha continuato il pm erano budget di 10, 15 mila euro all'anno (per le manutenzioni) per l'opera più importante di Italia. E chi decideva questa linea a cui tutti si adeguano? Il vertice, anche l'ex amministratore Giovanni Castellucci".

La guardia di finanza, che nel corso delle indagini preliminare si è occupata delle ispezioni negli uffici di Aspi, ha ricostruito l'ammontare degli interventi di manutenzione sul ponte Morandi e sulla rete autostradale. Gli atti di indagine dimostrano che i manager evitarono interventi sulle infrastrutture affidate in concessione ad Aspi per limitare il più possibile i costi della gestione e non intaccare gli utili della società.

In base alle ricostruzioni dell'accusa, tutti erano a conoscenza dello stato di ammaloramento del ponte Morandi ma nessuno prese la mai la decisione di programmare interventi risolutivi per tutelare i dividendi dei soci.

Nelle prossime udienze preliminari prenderanno la parola gli avvocati difensori delle parti civile, dopo sarà il turno dei legali dei responsabili civili e, in ultimo, potranno esporre le loro difese gli avvocati dei 59 imputati. 

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