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Venerdì, 19 Aprile 2024
Vendita e Affitto

Detrazioni sugli interessi passivi del mutuo: cosa sono e come ottenerle

Gli interessi passivi del mutuo sulla prima casa possono essere detratti fiscalmente, scopriamo come ottenere questa agevolazione

Spesso per acquistare una casa si ricorre al mutuo presso un ente creditore. L’importo che si ottiene in prestito deve essere restituito, solitamente, attraverso rateizzazioni mensili, in base ad accordi stipulati con la banca. Ogni rata, però, oltre a parte della somma da restituire, presenta anche gli interessi maturati nei confronti dell’istituto la cui percentuale dipende dal tasso sottoscritto nel momento del prestito: questi sono quelli che vengono comunemente chiamati interessi passivi.

Si tratta di un costo extra rispetto alla somma ricevuta attraverso il mutuo e che per legge non può superare una determinata soglia. Anche se rappresentano una somma in più, gli interessi passivi possono essere detratti a livello fiscale, vediamo insieme come fare.

Come detrarre gli interessi passivi

Ogni volta che si chiede un mutuo per l’acquisto di un immobile da destinare a uso abitativo nei successivi 12 mesi, i beneficiari della somma possono avere una detrazione d’imposta sugli interessi passivi e sugli oneri accessori, pari al 19%, fino a un massimo di 4000 euro.

Per usufruire di questa detrazione Irpef bisogna avere determinati requisiti:

  • L’ente che concede il mutuo deve avere una sede in Italia o in un paese appartenente all’Unione Europea
  • Il mutuo deve riferirsi all’acquisto della prima casa in cui l’intestatario del mutuo trasferirà la residenza stabile, anche nel caso in cui l’immobile diventi la residenza di un congiunto
  • Bisogna essere intestatari del mutuo e proprietari dell’immobile a prescindere dalla quota di proprietà e quella di detrazione spettante, tranne per i prestiti richiesti prima del 1991
  • Si deve formalizzare l’acquisto entro l’anno precedente o successivo alla stipula del mutuo

Detrazione degli interessi passivi: cosa accade per immobili diversi dalla prima casa

Non solo prima casa: la detrazione degli interessi passivi sui mutui stipulati prima del 1993 rimane valida anche nel caso di case diverse da quella principale. Il limite massimo della detrazione, però, ha un importo diverso: nello specifico 2065,83 euro. Un caso particolare è quello dei contratti di mutuo che sono stati sottoscritti nel 1991 e nel 1992. In queste due situazioni, la detrazione vale soltanto se l’immobile non è stato dato in affitto e ha mantenuto dunque la caratteristica di “seconda casa”.

Un’ipotesi ulteriore è quella dei prestiti e dei cosiddetti mutui agrari: la detrazione degli interessi passivi va calcolata in base ai dati del Catasto sui terreni oggetto dell’acquisto, mentre non è ammessa se l’importo complessivo supera il reddito domenicale (quello che si ricava dai terreni nel territorio statale e dunque iscritti al Catasto in quanto tali) e quello agrario (l’entrata relativa al capitale d’esercizio e al lavoro per organizzare la produzione).

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