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Puntura ape: cosa fare, rimedi e consigli

Una volta rimosso il pungiglione, per alleviare dolore, prurito e tumefazione si può ricorrere ad un impacco freddo e ad un antistaminico per via orale o applicato sotto forma di crema.

Abbiamo parlato in precedenza delle punture di insetto che possono essere davvero fastidiose e a volte anche pericolose. Per la maggioranza della popolazione le punture di insetti non rappresentano un pericolo per la salute, a meno che non vengano attaccate zone delicate, come occhi, labbra, lingua e gola; tuttavia, queste punture possono essere pericolose per i bambini molto piccoli e per le persone allergiche alla sostanza iniettata o al veleno, causando il cosiddetto shock anafilattico, che coinvolge il sistema circolatorio e quello respiratorio e che richiede un intervento medico immediato.

Puntura d'ape: cosa fare

Nel caso in cui si venga punti da un'ape è fondamentale rimuovere il pungiglione il più velocemente possibile: non importa come, l'importante è agire rapidamente, svolgendo questa operazione entro i primi 20 secondi dal contatto con l'insetto. In molti casi, infatti, l’apparato velenifero resta attaccato al pungiglione e finché rimane intatto continua a rilasciare veleno; pochi secondi di ritardo, anche se dovuti all'intenzione di agire nel modo più opportuno, determinerebbero un maggior rilascio di veleno e, di conseguenza, un danno maggiore.

Per rimuovere l’apparato velenifero e il pungiglione, raschia delicatamente tutta l’area interessata con un oggetto con il bordo smussato, come una carta di credito o un coltello da burro, evitando di utilizzare pinzette o qualsiasi altro oggetto che potrebbe perforare o spremere l’apparato velenifero e far peggiorare i sintomi.

Una volta rimosso il pungiglione, per alleviare dolore, prurito e tumefazione si può ricorrere ad un impacco freddo e ad un antistaminico per via orale o applicato sotto forma di crema.

I sintomi della puntura

Generalmente, i sintomi di una puntura di insetto sono dolore, prurito, arrossamento, bruciore e gonfiore. 

In caso di reazione allergica in corso, invece, i sintomi sono più intensi e gravi, rendendo assolutamente necessario un immediato ed adeguato intervento medico.

Secondo la classificazione di Mueller, questi sintomi possono essere divisi in quattro stadi, in base alla gravità delle reazioni generalizzate:

  • stadio 1 lieve (orticaria generalizzata, prurito, malessere, ansia)
  • stadio 2 moderato (edema, vertigini, nausea, dolori all’addome, vomito, diarrea)
  • stadio 3 grave (difficoltà a respirare, difficoltà a deglutire, secchezza delle fauci, difficoltà di parola, voce rauca; vista annebbiata, angoscia con senso di morte imminente, stato confusionale)
  • stadio 4 shock (colorazione bluastra, riduzione della pressione sanguigna, svenimento, perdita di conoscenza, perdita del controllo degli sfinteri).

Come ridurre il dolore, il prurito e il gonfiore

  • tamponare la zona colpita con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca, che allevia il prurito e trasforma le molecole tossiche iniettate dall'insetto in composti innocui; 
  • applicare localmente dell'Aloe Vera in gel o polpa, o unguenti a base di Arnica o Calendula;
  • utilizzare farmaci topici da banco, come le creme anti-infiammatorie non steroidee o le creme al cortisone.

In ogni caso, se il prurito e l'arrossamento della cute lesa peggiorano o non tendono a risolversi dopo pochi giorni, è consigliabile rivolgersi al proprio medico.

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