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Valentina Bocchino

Giornalista GenovaToday

Caos passaporti: quando un diritto diventa una missione impossibile

Provare a ottenere un appuntamento con il portale è un incubo e l'open day di ieri è stato preso d'assalto fin dall'alba, con centinaia di cittadini in coda al freddo. Tutto per poter rientrare tra i primi 50 fortunati che, dopo aver aspettato per ore, hanno ottenuto un biglietto per l'appuntamento

Centinaia di cittadini in coda, alcuni fin dalle 5 del mattino, con temperature proibitive, per poter ritirare – dalle 12 in poi – un biglietto che permetterà di accedere dalle 15 agli uffici della questura per potersi fare il passaporto.

È la scena deprimente di ieri mattina al primo open day dell’ufficio passaporti di Genova del 2023: la coda, poco dopo le 9 del mattino, superava già le 200 persone, nonostante gli operatori avvisassero che c’era posto, come già annunciato, solo per 50. Diversi - tra cui chi scrive - dopo aver provato a resistere nonostante il vento gelido, hanno gettato la spugna e, davanti all’evidenza di essere ben oltre i primi arrivati, sono andati via. Poco importa se per essere lì c’è chi aveva preso ore di permesso, ferie, oppure aveva organizzato “staffette” tra parenti per potersi dare il cambio in coda senza prendere troppo freddo. Altri sono rimasti ad aspettare, forse sperando nel decesso per ipotermia di quelli davanti, manco fossero gli Hunger Games; oppure pensando che poi forse alla fine (all’italiana) sarebbero stati distribuiti più di 50 numerini.

Il messaggio che spesso compare sul sito della Polizia di Stato

Chi ce l’ha fatta ha ricevuto gli sguardi di invidia di chi ha dovuto rassegnarsi, come succede nella “Fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl con il biglietto dorato che dà accesso – rigorosamente a pochi fortunati – al magico mondo di Willy Wonka: questa però è la realtà, non un romanzo di fantasia, e il “biglietto dorato" serve per garantirsi un diritto, non per tentare la sorte.

Ma perché tentare la fortuna mettendosi in coda già dalle 5 del mattino? Perché provare con le altre strade è davvero una "missione impossibile" come ci raccontano le tante testimonianze arrivate nel tempo: è da mesi, ormai, che il portale della Polizia di Stato, sezione passaporto, rilascia pochissime disponibilità nella provincia di Genova. Leggende narrano che ci si debba collegare preferibilmente alle 9 del mattino, anzi no, a mezzanotte, ma forse vale la pena tentare anche a mezzogiorno. Niente da fare. L'unica tecnica vagamente efficace - ma solo per chi ha tempo - sembra essere quella di stare perennemente davanti al monitor aggiornando la pagina ogni tot, sperando che compaiano posti.

E oltre il danno c’è la beffa: quando compaiono posti disponibili e ci si scaraventa in una lotta all’ultimo clic contro il computer e contro gli altri utenti, compare il calendario ma spesso è impossibile selezionare alcuna data come si vede nel video in fondo all'articolo. Oppure il sito, preso d'assalto, semplicemente non risponde.

Si fatica ad accedere al sito preso d'assalto

Insomma, un sistema che non è più sostenibile e non lo è da mesi ormai: tra covid, Brexit, passaporti che occorre rinnovare mesi prima per determinate destinazioni, la domanda è aumentata e la capacità di organizzare una risposta si è rivelata drammaticamente inadeguata. In questo modo, la situazione, che prima si sperava fosse temporanea, è ormai diventata strutturale con un meccanismo che limita la libertà di movimento e, di fatto, un diritto rischia di trasformarsi in un terno al lotto, nell’Italia del 2023.

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