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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Epilessia, come viaggiare in sicurezza: i consigli della Lega Italiana contro l’Epilessia

“Via libera a viaggi e sport all’aperto, ma nel rispetto di alcune semplici regole come rispettare il ciclo sonno-veglia e l’intervallo tra le assunzioni dei farmaci anche con il fuso orario”. I consigli della Lega Italiana contro l’Epilessia

Se le restrizioni per il covid stanno lentamente diminuendo permettendo a tutti di tornare a viaggiare e spostarsi per le vacanze estive, anche per chi convive con l’Epilessia viaggiare in sicurezza e godersi le vacanze è possibile. Basta rispettare alcune semplici regole. «Assumere i farmaci regolarmente ed evitare importanti alterazioni del ciclo sonno-veglia - sottolinea la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) - sono le prime raccomandazioni a cui attenersi per poter godere appieno dei momenti di relax e svago al di fuori della propria città, senza correre rischi». 

«La maggior parte delle persone con Epilessia può partire in vacanza senza particolari restrizioni, ad eccezione di quelle previste dall’emergenza sanitaria per i viaggi all’estero e valide per l’intera popolazione - dichiara Laura Tassi, presidente della LICE -. Tuttavia, ci sono delle condizioni che è necessario conoscere prima di mettersi in viaggio e delle precauzioni che è necessario prendere per salvaguardare sé stesso e gli altri. Di fronte ad una patologia a carattere cronico, la persona con Epilessia deve essere correttamente informata e, allo stesso tempo, diventare parte attiva mettendo a conoscenza gli altri del proprio stato di salute».

Cos’è l’epilessia e quanti ne soffrono in Italia

L'epilessia è una malattia neurologica cronica che predispone il cervello a generare in maniera persistente crisi epilettiche. Queste crisi vengono scatenate da una scarica elettrica anomala e incontrollata di gruppi di neuroni (cellule nervose che risiedono nel cervello) che interrompono transitoriamente la normale funzione cerebrale e provocano alterazioni dello stato di coscienza, movimenti involontari o convulsioni. Quasi il 10% delle persone può manifestare una crisi durante la vita, ma, se manca una causa o se il fenomeno non ripresenta nel tempo, non si tratta di epilessia. Le cause di questa patologia neurologica possono essere diverse e nel 30% dei casi la malattia è farmacoresistente. A soffrirne in Italia sono circa 500 mila (dove ogni anno si diagnosticano 36 mila nuovi casi), di questi 90 mila sono bambini fino a 15 anni.

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Viaggiare in sicurezza: le raccomandazioni 

Le persone con Epilessia, bambini e adulti, possono andare ovunque e viaggiare con qualsiasi mezzo, aereo compreso. È fondamentale, però, che portino con sé i propri farmaci e la loro prescrizione. Se si portano i farmaci in cabina (più sicuro in caso di smarrimento del bagaglio) meglio avere un certificato (anche in inglese se si esce dall’Italia) del proprio curante. Viaggiare in sicurezza significa evitare l’esposizione a quei fattori di rischio in grado di scatenare le crisi epilettiche. Se si decide di passare le vacanze all’estero, soprattutto in caso di fuso orario, è comunque importante cercare di rispettare i ritmi sonno-veglia, mentre gli intervalli tra un’assunzione e l’altra dei farmaci devono essere il più possibile regolari tenendo conto dell’eventuale fuso orario. Per chi viaggia in Paesi in cui è possibile contrarre infezioni intestinali, meglio chiedere al proprio curante come comportarsi in caso di vomito e diarrea. Contattare sempre il curante se sono necessarie terapie di profilassi (come per la malaria) e vaccinazioni, nel paese in cui si intende recarsi. Inoltre, meglio portare con sé uno di scritto con i contatti utili, la descrizione del tipo di crisi, cosa fare caso di emergenza, la terapia che si assume (anche in inglese), come contattare il curante. Infine, se si viaggia in Paesi fuori dalla Comunità Europea, stipulare un’assicurazione complementare che copra tutte le eventuali spese mediche all’estero.

Attività all’aria aperta: nessuno sport è vietano, salvo quelli estremi

Vacanza significa relax e divertimento anche all’aria aperta. Al mare o in montagna, il nuoto, il trekking, la corsa o la bicicletta sono solo alcune delle attività preferite di chi è in vacanza. Tuttavia tra i falsi miti che riguardano l’Epilessia vi è quello che chi ne è affetto non potrebbe fare sport o attività fisica, anche in contesti non agonistici. Al contrario, per le persone con Epilessia fare sport è importante perché riduce lo stress, l’ansia, la depressione, oltre a migliorare la qualità del sonno e la funzionalità cardiovascolare.

«In questo caso – sottolinea Laura Tassi – ogni paziente dovrebbe essere valutato individualmente per definire bene i rischi di fronte la pratica di uno sport, qualsiasi esso sia. Ma in generale nessuna attività non agonistica andrebbe vietata alle persone con Epilessia, fatta eccezione per quelle più estreme o potenzialmente pericolose». Ovviamente il curante saprà individuare quali sono gli sport che possono essere praticati in base alla tipologia delle crisi. Fare corsa, jogging, trekking in montagna o sport di squadra in spiaggia come il beach volley o il calcio non costituisce un rischio aggiuntivo per gli le persone con Epilessia. Un rischio moderato e qualche attenzione in più vanno invece riservati al nuoto, al ciclismo o attività come la canoa, seppur non siano assolutamente controindicate o vietate, ma da effettuare preferibilmente in compagnia. Praticare, invece, immersioni o arrampicate in montagna comporta invece ovvi rischi in più per le Persone con Epilessia.

I consigli in sintesi

  • Le persone con Epilessia possono recarsi ovunque e viaggiare con qualsiasi mezzo.
  • Rispettare il ciclo sonno-veglia e l’intervallo tra le assunzioni dei farmaci anche con il fuso orario.
  • Portare con sé i farmaci necessari, la prescrizione e un documento con i contatti utili in caso di bisogno.
  • Nuoto, corsa, trekking: nessuno sport è vietato salvo quelli estremi e potenzialmente pericolosi.

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