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Vaiolo delle scimmie: sintomi, trasmissione, rischio

Le indicazioni del Ministero della Salute: quali sono i sintomi, come si trasmette, cosa fare

A Genova si è parlato tanto di un caso sospetto di vaiolo delle scimmie (poi in realtà i test sono risultati negativi): ma come ci si contagia, quali sono i sintomi e quanto è preoccupante questa malattia?

Nelle scorse settimane Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute ha chiarito che "il virus si trasmette per contatto diretto o molto stretto però, poi, i focolai tendono molto spesso ad autolimitarsi".

Sul sito web del Ministero della Salute si trova scritto che la malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono essere somministrati degli antivirali quando necessario.

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Cos'è il vaiolo delle scimmie

La Circolare del 25 maggio 2022 del Ministero della Salute (in allegato sotto l'articolo) specifica che Il virus del vaiolo delle scimmie è un virus a dna a doppio filamento che appartiene al genere Orthopoxvirus della famiglia Poxviridae. Esistono due distinti clade genetici del virus del vaiolo delle scimmie: il clade dell'Africa centrale (bacino del Congo o Congo Basin clade) e il clade dell'Africa occidentale (West African clade). Il clade del bacino del Congo è associato a quadri clinici più gravi.

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I sintomi

Il sito Ministero della Salute elenca i sintomi del vaiolo delle scimmie:

  • I sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono di solito: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia.
  • I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee. 
  • L'eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L'eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.
  • I sintomi in genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento. 

Come si trasmette il virus?

Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico.

  • L'eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi. 
  • Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa  famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati).
  • Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante le attività sessuali.
  • Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone.

Cosa fare se si hanno sintomi?

Al fine di proteggere se stessi e gli altri, il Ministero della Salute prevede che i casi confermati e sospetti di MPX (monkeypox) si mettano in autoisolamento.

Chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare immediatamente il proprio medico.

Per il Ministero della Salute “Gli obiettivi chiave della sorveglianza e dell'indagine sui casi per il vaiolo delle scimmie nel contesto attuale consistono nell'identificare rapidamente i casi, i cluster e le fonti di infezione il prima possibile al fine di fornire un'assistenza clinica ottimale, isolare i casi per prevenire un'ulteriore trasmissione, identificare e gestire i contatti e adottare metodi efficaci di controllo e prevenzione basati sulle vie di trasmissione più comunemente identificate”. I casi sospetti dovranno essere segnalati immediatamente alle autorità sanitarie regionali e nazionali. I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili al vaiolo delle scimmie per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo.

Incubazione e valutazione del rischio

Il periodo di incubazione - si legge sempre sulla circolare del Ministero - è solitamente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia è spesso autolimitante e i sintomi si risolvono spontaneamente entro 2-4 settimane. 

La manifestazione clinica del vaiolo delle scimmie è generalmente autolimitante, ma può essere grave in alcuni individui, come i bambini o le persone immunodepresse per altre condizioni di salute; i focolai generati da vaiolo delle scimmie tendono ad autolimitarsi. Il tasso di letalità della malattia varia dallo 0% all'11% nei focolai in aree endemiche, con una mortalità che colpisce soprattutto i bambini piccoli. Sono disponibili poche informazioni sulla malattia nei pazienti immunocompromessi. Nell'epidemia del 2017 in Nigeria, i casi con infezione concomitante da Hiv hanno presentato una morbilità più grave, con un maggior numero di lesioni cutanee e di ulcere genitali rispetto ai soggetti Hiv-negativi. Non sono stati segnalati decessi tra i pazienti sieropositivi.

Caratteristiche cliniche

La malattia - secondo quanto riportato dalla circolare - spesso inizia con una combinazione di febbre, mialgia, astenia e cefalea. Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi prodromici, dal sito dell'infezione primaria inizia un'eruzione maculopapulare centrifuga che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola. Infatti, nell’attuale outbreak, la distribuzione è atipica, predominano le lesioni genitali, le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione è asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata. Le lesioni cutanee, da poche unità fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità. Si può anche osservare enantema di mucosa orale ed oftalmica. I casi recentemente rilevati hanno riportato una preponderanza di lesioni nella zona genitale.

La principale caratteristica differenziale dell’infezione da vaiolo delle scimmie è la comparsa di linfoadenopatia (ad esempio nella regione cervicale o inguinale) solitamente non presente in infezioni simili come vaiolo o varicella.

Per la maggior parte delle persone, è una malattia lieve-moderata e autolimitante.

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