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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Malati di gioco quadruplicati in Liguria: "I più a rischio sono gli anziani"

Il Serd dell'Asl3 ha creato un polo di primo accesso affidato a realtà del privato sociale, la direttrice Ina Maria Hinnenthal: "Un ingresso soft per avvicinarsi a un percorso di cura"

Per un pugno di felicità sotto forma di monete d'oro, il giocatore d'azzardo illude la sua mente con un piacere di ferro. Sono quadruplicati nel giro di dieci anni le persone ludopatiche seguite dal servizio pubblico in Liguria e aumentati anche i tipi di dipendenza.

Si è passati da 116 nel 2011 a 450 nel 2021 ma si calcola che il fenomeno sia più ampio, con un sommerso stimato del 95%. Tra le persone prese in carico dalle Asl della Liguria, l'81% sono uomini, il 19% donne. Oltre la metà ha dai 50 ai 65 anni ma sono aumentati vertiginosamente anche i giocatori under 30 che ora sono calcolati tra il  4 e l'8%, numeri in crescita anche per i super anziani, passati dal 16% al 19%. 

Quando Ina Maria Hinnenthal è arrivata in Asl3 per prima cosa ha richiesto di cambiare una lettera: quello che una volta si chiamava Sert lo ha voluto rinominare Serd. "Non c'è solo il gioco d'azzardo ma anche le dipendenze da internet o dalla tecnologia - spiega a Genova Today la direttrice del Serd dell'Asl 3 - quella T di tossicodipendenza faceva pensare a servizi riservati a chi assume sostanze; il mondo delle dipendenze, invece, è molto più complesso". 

Realizzare un accesso più soft ai centri di cura è stato il secondo passo: "Abbiamo creato un polo in salita San Francesco da Paola affidato a realtà del privato sociale - racconta Ina Maria Hinnenthal - sono sei realtà, tra cui San Benedetto, Ceis e Maris, che fungono da porte d'ingresso. Qui i pazienti possono trovare informazioni ed essere coinvolti pian piano in una vera e propria psicoterapia anche di gruppo per poi sfociare in intere giornate dedicate ad affrontare quello che sta sotto il gioco d'azzardo: la propria storia, le perdite emotive o i traumi per cercare di creare nuove abilità e di riempire il tempo vuoto per ricostruirsi una vita".

Grazie al finanziamento dei Governo e ai fondi Gap (Gambling patologico o gioco d'azzardo patologico), questo approccio meno invadente è possibile. Ovviamente rimane aperta la possibilità di accedere a un Serd per diagnosi cliniche dirette e per la prescrizione di eventuali terapie anche farmacologiche. La ludopatia non conosce genere, età o stato sociale: "Tutti possono esserne affetti ma statisticamente ad essere più a rischio sono gli anziani - spiega la direttrice Hinnenthal - Dopo una vita dedicata alla produttività, si entra in una fase di maggiore solitudine dove possono riemergere i lutti o traumi che sono stati coperti. Per non pensarci, molte persone si avvicinano al gioco".

Le persone ludopatiche non aspirano tanto alla soddisfazione della vincita quanto alla felicità: "Il meccanismo che porta alla dipendenza è un inganno del centro del piacere: la pioggia di monete inonda di dopamina il sistema nervoso con la conseguenza di spingere alla ripetizione ciò che ha provocato una così intensa gratificazione". 

Tra poco, viaggerà a bordo dei bus Amt una campagna informativa seguita da un numero di telefono cellulare 375.6838122 rivolto ai giocatori e ai loro familiari: un filo diretto per non rimanere da soli e portare la ludopatia al "game over".

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