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Salute

Benessere in famiglia, come aiutare genitori e figli nella quotidianità: 5 consigli pratici

L’associazione Oeffe Aps – Orientamento Familiare – ha dedicato una breve guida alla famiglia, con 5 consigli pratici, e alla portata di tutti, per aiutare genitori e figli a risolvere e prevenire piccoli e grandi problemi nella convivenza domestica

Quando in famiglia si è in armonia, la vita è certamente più facile e le sfide che ci vengono sottoposte si prendono più con entusiasmo. Ma le relazioni familiari sono state messe a dura prova con la pandemia e la convivenza forzata del lockdown: questo è quanto emerge dalla ricerca “Le famiglie lombarde attraverso la pandemia. Esigenze e prospettive. Storie e progetti di consultori, associazioni familiari e famiglie”, commissionata dal progetto Fare Rete e realizzata dal Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Cisf – Centro Internazionale Studi Famiglia, coinvolgendo 48 consultori privati, 50 associazioni familiari e 300 famiglie lombarde.

Dopo la ricerca, il progetto Fare Rete è passato all’azione per supportare le famiglie e aiutarle concretamente: l’associazione Oeffe, capofila del progetto, ha sviluppato, ad esempio, una serie di contenuti multimediali - brevi video - per fornire consigli davvero semplici e concreti per aiutare ad affrontare la quotidianità, le “Pillole di Orientamento Familiare”. Una guida pratica, nata dall’esperienza decennale dell’associazione nell’organizzazione di corsi e seminari per aiutare coppie giovani e meno giovani nel loro percorso di crescita come famiglia. 

“Da anni Oeffe propone corsi per fidanzati, coppie e famiglie: partendo dall’analisi di casi reali, che tutti potrebbero aver vissuto, cerchiamo di scoprire insieme come risolvere i piccoli e grandi problemi che una famiglia si trova quotidianamente ad affrontare – spiega Giorgio Tarassi, presidente dell’Associazione –. Il nostro è un metodo preventivo: ci rivolgiamo cioè a situazioni di famiglie ‘sane’, che vogliono approfondire e formarsi per migliorarsi e vivere al meglio le relazioni familiari per evitare situazioni di difficoltà”. 

Ecco i cinque consigli e spunti pratici per affrontare al meglio la quotidianità familiare:

1. La coppia come fondamento

Cosa c'è alla base della famiglia? La coppia, anche se spesso ce ne si dimentica e la si trascura. E invece stare bene insieme è fondamentale: la formazione e l’affiatamento di coppia sono elementi imprescindibili per la famiglia. Quali possono essere i segnali d’allarme cui fare attenzione? Quando la comunicazione inizia a deteriorarsi, a farsi solo fattuale e pragmatica. Il consiglio pratico, in questo caso, è quello di prendersi del tempo esclusivo per la coppia: che non vuol dire solo weekend romantici, ma anche nella quotidianità un momento per uno svago o per sbrogliare insieme un problema.

2. La comunicazione 

Le relazioni vivono e si alimentano della comunicazione. Nel percorso di una famiglia, le crisi sono inevitabili, ci sono scelte difficili da prendere, a volte anche imprevedibili. Si cambia, e non sempre è facile andare di pari passo nell’evoluzione personale. Proprio per questo è importante esternare le proprie sensazioni, e farlo nel modo giusto. Il consiglio per cercare di comunicare sempre al meglio con il proprio partner e in generale con la propria famiglia? Pensare bene al come, quando, dove e in che tono parlare è fondamentale per costruire una relazione solida e migliorarsi a vicenda.

3. L’educazione

Più ordinato, più attento, più ubbidiente: tutti vorrebbero il proprio figlio così. Tra l’esprimere un desiderio e ottenere un risultato concreto, però, esiste una bella differenza. Come genitori è necessario costruire un progetto che favorisca queste qualità: è utile approcciarsi all’educazione con professionalità, con un progetto, obiettivi e tempo calati sull’età del bambino. È assolutamente fondamentale la collaborazione tra genitori. Il consiglio pratico? Partiamo dall’esempio: i nostri figli ci guardano, se mostriamo loro che ci vogliamo migliorare, trarranno grande aiuto da questo. Noi comunichiamo quello che facciamo e i bambini prendono spunto da quello che facciamo. 

4. Giochi e compiti 

“Mamma, papà, giocate con me?”: quante volte si risponde con insofferenza a questa domanda. Molto spesso i giocattoli non riescono a intrattenere a lungo i bambini che, di conseguenza, chiedono ai genitori di diventare i loro compagni di gioco. E se è importante cogliere il bisogno del momento, un suggerimento pratico potrebbe essere quello di togliere per qualche tempo un gioco dalla sua quotidianità, per poi reinserirlo dopo qualche mese, così da suscitare una riscoperta e un’interazione nuova da parte del bambino.

Allo stesso modo, è importante che i genitori mantengano questo approccio “intenzionale” verso l’educazione dei figli, anche quando da bambini diventano preadolescenti e poi ragazzi, senza scoraggiarsi davanti ai cambi improvvisi che spesso notano in loro. Per esempio, per far capire al proprio figlio che un obiettivo – e la conseguente soddisfazione – si raggiungono con l’impegno, gli si può affidare un piccolo compito domestico, come preparare la pizza per la cena di tutta la famiglia. Questo tipo di esperienze motiva i bambini, infatti, facendoli sentire gratificati per l’obiettivo raggiunto. 

5. Le relazioni 

Certo, ci sono i rapporti all’interno della famiglia, ma poi è importante che – nonostante la frenesia della vita quotidiana, gli impegni professionali e non – si creino e consolidino le relazioni anche con altri nuclei familiari, cercando un confronto con loro in diversi contesti: amicizie, scuola, comunità locale, corsi di formazione, e altro. Per farlo, è sufficiente creare una sorta di appuntamento fisso – settimanale, mensile, a seconda della disponibilità di tempo, come una cena con gli altri condomini, una giornata dedicata ai compagni di scuola o qualche ora a servizio della comunità dove si vive.

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