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I tre fratelli genovesi 'da record': tutti e tre in nazionale di pallavolo

I fratelli Paolo, Luca e Simone Porro, di Voltri, vestono tutti e tre la maglia azzurra: cresciuti con il Colombo Volley, ora giocano a Milano, Treviso e Pordenone

Avere un figlio che eccelle nella pallavolo tanto da vestire la maglia azzurra è sicuramente un orgoglio. Una soddisfazione ancora più grande se i figli in questione sono due. Ma arrivare a tre su tre in nazionale è un'impresa che sfiora il Guinness dei Primati: lo sa bene Barbara Cadei, mamma di Paolo, Luca e Simone Porro. I tre fratelli, di età diverse, sono stati infatti chiamati tutti - in fasce differenti - a giocare per l'Italia.

L'ultimo debutto, quello del più piccolo Simone (Treviso Volley), proprio ieri, martedì 3 gennaio, con la nazionale under 17 in occasione del torneo Wevza. Paolo e Luca sono invece già professionisti e giocano rispettivamente in A1 con la Powervolley Milano e in A2 con il Tinet Prata di Pordenone. In più, Paolo viene convocato nella nazionale italiana dal 2018 e con la maglia azzurra ha vinto l'oro al mondiale Under 21 e all'europeo Under 22 (qui premiato anche come miglior giocatore) ottenendo nel 2021 le prime convocazioni nella nazionale maggiore. Luca con la maglia azzurra ha vinto il campionato europeo Under 20.

La famiglia è di Voltri e i fratelli sono cresciuti nel vivaio del Colombo Volley, con il presidente Paolo Noli e allenati da Piero Merello - figura fondamentale che li ha cresciuti sportivamente tutti e tre - fino a quando non hanno dovuto trasferirsi un paio di anni fa per poter continuare a giocare ad alti livelli.

I fratelli Porro

Una passione di famiglia

La passione per la pallavolo è nel dna della famiglia Porro: "Anche io e mio marito abbiamo giocato - racconta Barbara a GenovaToday - e in particolare lui ha smesso passati i 40 anni, dunque Paolo e Luca hanno fatto in tempo a vederlo in campo. Siamo una famiglia di sportivi, quando il primogenito Paolo è venuto alla luce, lo abbiamo portato prima in palestra e poi a casa".

I tre ragazzi di 21, 18 e 15 anni sono cresciuti immersi nell'ambiente della pallavolo: "Ero la segretaria dell'Olympia Volley, quando ancora c'era la vecchia società, e portavo sempre i bambini con me. Si può dire che siano cresciuti in palestra, ma non per forza a fare pallavolo, da parte nostra non c'è mai stata nessuna imposizione: si portavano il monopattino, i giochi, i compiti nel capannone e intanto comunque respiravano l'aria dello sport". E prima di approdare alla pallavolo, c'è chi come Paolo ha provato anche sport diversi come il tennis, con ottimi risultati, ma alla fine il richiamo del volley è stato più grande. "Sono molto determinati - continua Barbara - anche se hanno caratteri diversi: chi è più tranquillo, chi più pigro, chi più esuberante, ma sono uniti dall'amore per la pallavolo, avranno saltato cinque allenamenti in vita loro".

La vita fuori Genova per inseguire il sogno

Certo, crescere è stato tosto perché i tre ragazzi hanno subito dimostrato di avere stoffa e sono diventati sempre più richiesti, anche a livelli che a Genova non ci sono: Paolo per seguire la sua passione è andato via di casa a 14 anni e da qualche tempo anche Barbara con gli altri due figli si è trasferita a Treviso. "Fino ai 17 anni di Luca siamo riusciti a rimanere a Voltri - racconta Barbara - poi è stato preso al Pordenone ed è diventato veramente difficile, così ci siamo trasferiti. Per fortuna mio marito viaggia molto per lavoro, dunque per lui non è stato un grosso problema cambiare base. Ma d'estate non vediamo l'ora di tornare sulla spiaggia di Voltri".

Adesso Simone gioca dove vive, a Treviso, mentre Luca per raggiungere Pordenone deve fare 45 minuti di strada all'andata e altrettanti al ritorno. Entrambi in più vanno ancora al liceo, mentre Paolo frequenta la facoltà di Scienze motorie: "Mi rendo conto che è dura - dice Barbara - perché Paolo si allena due volte al giorno, mentre Luca e Simone devono compensare nel pomeriggio e di sera gli allenamenti che non possono fare al mattino perché vanno a scuola, che frequentano con piacere e senza averci mai dato preoccupazioni. Il tempo per la vita sociale ovviamente è ridotto ai minimi termini e in questi casi è la squadra il tuo gruppo di amici, ma noi genitori li vediamo felici, dunque siamo tanto contenti per loro".

Ai genitori non resta che guardare con orgoglio le imprese del terzetto: "Devo dire che ieri, con Simone, mi sono commossa. Era il suo debutto e, visto che è l'ultimogenito, anche l''ultima' delle prime volte in famiglia con la maglia azzurra. Ma siamo sicuri che verranno moltissime altre 'prime volte' ricche di soddisfazioni".

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