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Villa Croce per la festa degli Ultras: scoppia la polemica

Polemiche per la festa degli Ultras Tito della Sampdoria che si è svolta tra venerdì 8 e sabato 9 giugno a Villa Croce con bandiere e striscioni a coprire la facciata dell'edificio protetto dalla Soprintendenza

Grandi polemiche a Genova per la festa annuale degli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria che si è svolta tra venerdì 8 e sabato 9 giugno all'interno di Villa Croce con bandiere e striscioni a coprire la facciata dell'edificio protetto dalla Soprintendenza per i beni archeologici, le belle arti e il paesaggio. Striscioni e bandiere che sono poi stati tolti dopo le segnalazioni di cittadini e associazioni e l'intervento della stessa Soprintendenza.

Le polemiche

Ad attaccare la giunta Bucci per la scelta di concedere la location ai tifosi blucerchiati gli "Amixi di Villa Croce", che già avevano rotto con il Comune dopo le polemiche con la società Open Srl, cui è stata affidata la gestione del parco e del polo museale. Gli "Amixi di Villa Croce" (associazione che racchiude gli sponsor e i sostenitori del Museo di arte contemporanea di Genova) avevano infatti ufficialmente annunciato la decisione di non supportare più (e dunque non accollarsi neppure gli oneri economici) il museo e non hanno gradito la destinazione di un luogo di cultura come Villa Croce a un gruppo organizzato di tifosi. Sul piede di guerra nel fine settimana anche i residenti della zona che si sono lamentati, anche sui social, per gli schiamazzi che si sarebbero protatti fino a tarda notte.

Il commento dell'assessore Serafini

A difendere la scelta della Giunta invece l'assessore Elisa Serafini che con un post sulla propria pagina Facebook ha attaccato i genovesi che "mugugnano": «Un grande saluto - ha scritto - alla Genova che mugugna da parte di Gloria, Federico, Serena, Davide, Christian e tutti i piccoli tifosi della Sampdoria che hanno scoperto in questi due giorni il Parco e il Museo di Villa Croce, nonostante i boicottaggi, nonostante le strumentalizzazioni, nonostante tutto. In tutto il mondo le squadre di calcio, basket o football sono parte dell’identità di una città, e sono integrate nelle politiche di promozione e aggregazione, in modo intelligente e costruttivo, senza preclusioni o pregiudizi. Se vi foste trovati a Chicago, non sareste stati incuriositi dalla festa dei Chicago Bulls? O magari dei Dolphins di Miami? L’unico errore commesso - con la massima buona fede degli organizzatori - è stato quello di appendere alcuni striscioni: rimossi dopo poche ore dalla segnalazione. Ma solo chi non fa nulla, non può mai sbagliare. In due giorni nessun danno al museo o al parco, ordinanze e limiti rispettati, 2000 persone da Genova, Italia e Francia nel Parco, 700 accessi al Museo, una valanga di bambini, famiglie, musica dal vivo, la promessa di una raccolta fondi per Parco e Museo e, infine, un solo grande messaggio: “questo luogo non sapevamo neanche che esistesse: ci torneremo».

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