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Giovedì, 28 Marzo 2024
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'Catena umana' in via Venti per chiedere una città a misura di bici

Genova Ciclabile ha lanciato l'iniziativa per il mese di dicembre prendendo spunto dalla manifestazione milanese della scorsa settimana. Alessandra Repetto: "Lottiamo contro i luoghi comuni della 'città verticale' e chiediamo maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni; oggi sempre più persone stanno cambiando il proprio approccio alla mobilità, lanciamo un segnale alle istituzioni"

Milano chiama e Genova risponde. Sui gruppi social di Genova Ciclabile si sta organizzando una lunga catena umana in via Venti Settembre per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni alle esigenze di mobilità sostenibile e sulle tematiche relative alla sicurezza stradale. Giovedì scorso ha riscosso un grande successo la manifestazione organizzata dai ciclisti milanesi che si sono dati appuntamnento in viale Monza disponendosi lungo il 'confine' tra pista ciclabile e carreggiata automobilistica, impedendo quindi le classiche infrazioni al codice della strada: auto parcheggiate in doppia fila, che occupano la ciclabile, ma anche motorini e scooter che la sfruttano per superare le automobili da destra. Una protesta nata a pochi giorni dalla morte di un 14enne travolto da un tram mentre percorrreva il percorso scuola-casa in sella alla propria bicicletta.

Da Milano a Genova, obiettivo catena umana in tutta Italia

I ciclisti genovesi hanno deciso di raccogliere il testimone con un'iniziativa simile che si svolgerà in via Venti Settembre nel mese di dicembre, la speranza è poi quella di proseguire la catena umana in altre città, per abbracciare idealmente tutta l'Italia lanciando un forte segnale in favore della mobilità sostenibile e alternativa. L'idea è di Genova Ciclabile, che coinvolgerà anche altri gruppi e associazioni della nostra città, non è ancora ufficiale la data, ma è stato lanciato un sondaggio sui social per sceglierla insieme ai circa diecimila appartenenti al gruppo: due le opzioni disponibili, sabato 3 dicembre alle ore 15 oppure mercoledi 14 dicembre alle ore 18.

Sicurezza stradale e mobilità sostenibile i due macrotemi

Alessandra Repetto, fondatrice del gruppo #genovaciclabile, spiega a Genova Today: "Il tema della sicurezza stradale ci sta a cuore, purtroppo viviamo in una società dove a volte sembra quasi accettata come conseguenza del nostro modo di vivere. Nella nostra città i dati Istat su incidenti, feriti e morti sono davvero preoccupanti e per chi, come noi, sceglie la mobilità alternativa, sono evidenti gli enormi problemi legati al mancato rispetto dei pochi spazi dedicati a ciclisti e pedoni, in un contesto dove la priorità viene data ai mezzi privati a motore. Noi non abbiamo mai considerato sbagliate le corsie ciclabili, ma se la situazione è quella in cui vengono poi usurpate da automobili in doppia fila o posteggiate, allora ci sentiamo in dovere di chiedere le piste protette".

"Purtroppo - prosegue Alessandra Repetto - le nostre strade sono diventate una giungla tra auto in doppia fila, smog e automobilisti o motociclisti che non rispettano minimamente le esigenze di pedoni o ciclisti, spesso diventa anche pericoloso attraversare la strada tra mancanza di visibilità e persone che sfrecciano a velocità sostenuta. Bisogna però uscire dallo scontro dialettico 'ciclisti contro automobilisti', la maggior parte delle persone del nostro gruppo guida anche l'auto, il problema è il come ci si comporta in strada, questo rappresenta anche un termometro della civiltà del Paese. Le statistiche - prosegue - dicono che ci sono troppe auto e questo, oltre a causare inevitabili problemi ambientali, ha conseguenze sulla vivibilità delle città. Noi proponiamo una mobilità alternativa che deve basarsi sia su un efficiente trasporto pubblico che sulla possibilità di potersi muovere liberamente a piedi o in bicicletta, senza avere paura. Gli studi che abbiamo effettuato sui modelli in altre città e Paesi d'Europa, dicono che le alternative esistono, e funzionano".

"Lottiamo contro i luoghi comuni della 'città verticale"

Dalle macro alle microtematiche, per arrivare alla manifestazione in via Venti Settembre: "Cerchiamo da sempre, con il nostro gruppo, di lottare contro i luoghi comuni della 'città verticale' e di 'Genova non è città per i ciclisti'. Non è così, esistono le biciclette elettriche, ma gli esempi potrebbero essere moltissimi per smontare le dicerie. Oggi sempre più persone stanno cambiando il proprio approccio alla mobilità e la catena ciclabile umana che vogliamo realizzare in via Venti Settembre, chiedendo tutte le autorizzazioni necessarie, nasce proprio dall'esigenza di lanciare un segnale alla città e alle istituzioni".

"Lo facciamo per i nostri figli, nel sogno di una città diversa"

"Una spinta dal basso verso l'altro per mostrare alla città quanti siamo e chiedere risposte per una maggiore sicurezza - aggiunge Repetto -. Siamo ancora in una fase organizzativa, ma ci piacerebbe far passare in mezzo alla 'ciclabile umana' i nostri bambini e i nostri ragazzi perché le battaglie che portiamo avanti sono più per loro che per noi. Il sogno è quello di lasciare alle future generazioni una città diversa, più vivibile e fruibile rispetto a quella in cui abbiamo vissuto. Questo è anche il motivo per cui tra le due date che abbiamo messo in votazione abbiamo inserito il sabato, inizialmente avevamo pensato a un giorno feriale, ma questo avrebbe forse precluso la partecipazione dei più piccoli e anche di tante persone alle prese con il lavoro. Faremo scegliere gli appartenenti al nostro gruppo, contiamo in un'ampia partecipazione, non solo da parte dei ciclisti genovesi, ma anche di tutti coloro che amano l'ambiente e la mobilità sostenibile".

Via Venti 'palcoscenico' centrale, altre iniziative nei quartieri

"Abbiamo scelto via Venti - conclude la fondatrice di Genova Ciclabile - perché è una via centrale della città ed è senza dubbio un 'palcoscenico' importante per la nostra manifestazione, che sarà prima di tutto una festa. Abbiamo comunque molte altre iniziative in cantiere anche nei vari quartieri, soprattutto quelli in cui non verrà accettata la ciclabilità, il nostro obiettivo finale è quello di avere la città coperta da ciclabili per lo più protette. La rivoluzione è già iniziata, ora si tratta di proseguire questo percorso".

Il logo disegnato da un'attivista di #genovaciclabile per la manifestazione

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