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Vaiolo delle scimmie, negativi anche i test dello Spallanzani

L'ospedale romano è l'istituto di riferimento a cui spetta confermare o meno la negatività. Il primo test sulla ragazza di 22 anni, ricoverata all'ospedale San Martino, era risultato anch'esso non positivo

La ragazza ventenne per la quale si sospetta il primo caso di vaiolo delle scimmie in Liguria rimane ricoverata all'ospedale San Martino di Genova in osservazione dopo che il primo test ha dato esito negativo. Sabato 28 maggio sono partiti i campioni per lo Spallanzani di Roma, che ha effettuato un test di verifica, risultato negativo, come laboratorio di riferimento nazionale.

"Per la gestione dei contatti stretti, come da protocollo nazionale, è previsto un sistema di sorveglianza della durata di tre settimane - ha spiegato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi -, anche se ci troviamo di fronte ad una malattia a trasmissione diretta, quindi che alle nostre latitudini si diffonde attraverso contatti stretti tra umani. Siamo di fronte ad una malattia molto diversa rispetto al covid, con i cluster che tendono a autoeliminarsi".

Vaiolo delle scimmie: sintomi, trasmissione, rischio

"Il test come detto è risultato a un primo esame negativo - ha spiegato il responsabile del dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino Matteo Bassetti -. Si tratta di una ragazza di 22 anni rientrata dalle Canarie con lesioni assolutamente compatibili dal punto di vista clinico con quello del vaiolo delle scimmie. Il caso resta comunque sospetto".

Bassetti: "In caso di sintomi non allarmarsi"

"Adesso escludiamo il vaiolo delle scimmie e siamo al lavoro per capire di quale altra infezione possa trattarsi", dice Matteo Bassetti a GenovaToday. "In caso di sintomi rivolgetemi a un centro di malattie infettive, noi siamo pronti - aveva detto nei giorni scorsi il professore -. Questa malattia ha un'incubazione che arriva a tre settimane per cui ne vedremo ancora tanti casi, ci troviamo a conclusione della prima settimana e ci sono stati 300 casi nel mondo, se tanto mi dà tanto la moltiplicazione sarà ben più grande nelle prossime settimane".

"Sono le lesioni cutanee a dover far sospettare di avere il monkeypox, insieme a febbre, aumento di dimensione dei linfonodi, malessere generale, mal di testa ma soprattutto queste pustole che possono partire dal volto, dal collo e arrivare alle mani, ai piedi e nei genitali. Cosa fare? Non agitarsi - conclude Bassetti -, non allarmarsi se uno ha questi sintomi e questi segni va in un centro possibilmente specialistico, noi in Liguria siamo pronti e non abbiamo niente da invidiare alle altre regioni".

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