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Quasi mille candidati al test di Medicina, Bassetti: "Quiz non premia il merito"

Soltanto 290 inizieranno il percorso per diventare medici. L''infettivologo Bassetti: "Ma siamo sicuri che siano le migliori menti selezionabili? Meglio uno sbarramento al primo anno"

Anche a Genova è il giorno del test di ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria.

Circa mille i candidati che si sono presentati nelle 17 aule del polo biomedico dell’Università di Genova per svolgere le procedure di registrazione, in attesa della prova che si terrà alle 13, in contemporanea con tutti gli atenei nazionali.

Cento minuti per rispondere alle 60 domande, un minuto e mezzo a quesito, per scegliere tra le cinque opzioni proposte: i candidati affronteranno 4 domande di letteratura e conoscenze acquisite negli studi, 5 domande di ragionamento logico e problemi, 23 domande di biologia, 15 domande di chimica e 13 domande di fisica e matematica. I punteggi assegnati variano da 1,5 punti a risposta giusta, 0 punti per risposta non data, -0,4 punti per risposta sbagliata.

Tutti ai banchi dunque ma su mille solo 290 ce la faranno e potranno iniziare il percorso per diventare medici. 

Caldissimo il dibattito sulla questione del numero chiuso, soprattutto in un anno all'insegna della carenza di personale medico negli ospedali tanto da far sospendere gli interventi al policlinico San Martino e spostarli in altri nosocomi o in orario notturno.

Sull’opportunità di eliminare il test di ingresso a Medicina si è espresso tra i primi quest'estate il professore Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive del San Martino, che oggi torna sulla questione e si domanda: "Il quiz per entrare a Medicina è cio che di meglio abbiamo per selezionare le migliori menti che facciano i medici?".

L'infettivologo si rifà poi alla propria esperienza da professore: "Io parlo per le mie materie: una delle domande che viene posta agli studenti per entrare a Medicina è 'qual è l'agente eziologico della malaria o chi trasmette la malaria'. Queste nozioni le dovremmo insegnare noi professori, non dovrebbero saperle gli studenti prima di entrare, è un po' come organizzare un corso di nuoto chiedendo di saper già nuotare".

Il consiglio di Bassetti è di guardare all'esempio degli altri stati come Francia e Germania: "Mi pare un test che non premia i migliori, cerchiamo di cambiare le regole, allarghiamo le maglie magari con uno sbarramento al primo o al secondo anno basato sul merito facciamo una vera selezione". 

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