Una targa commemorativa per le prostitute che finanziarono la costruzione del porto
L'idea del Municipio Centro Est che è pronto a omaggiarle con una targa commemorativa a Sottoripa
"A l'è cheito un-a bagascia in mà senza bagnase": chi è di Genova ha sicuramente sentito (o usato) questo vecchio proverbio in dialetto, letteralmente "è caduta una bagascia in mare senza bagnarsi", che indica una cosa impossibile da realizzare. E proprio alle prostitute che in tempi antichi contribuirono a finanziare la costruzione del porto il Municipio Centro Est vuole dedicare un riconoscimento.
Ma cosa c'entrano le prostitute con il mare del capoluogo ligure? Non poco, perché tra il XIV e il XV secolo - come ricorda il Municipio Centro Est che è pronto a omaggiarle con una targa commemorativa a Sottoripa - le lavoratrici dell'"antica arte del meretricio" versavano cinque soldi al giorno alla Repubblica di Genova. Con i proventi, vennero realizzate importanti opere tra cui la costruzione e l'ampliamento della fabbrica moli, zona però vietata alle prostitute. Da qui il famoso motto in genovese, che indica una cosa impossibile anche perché a quelle donne era proibito avvicinarsi al porto (secondo la legge dell'epoca, avrebbero potuto distrarre i lavoratori).