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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Aprite le strutture per i senzatetto anche ai loro cani», l'appello di Oipa

L'associazione chiede alle amministrazioni locali e ai centri di accoglienza di accettare anche i quattro zampe

«Aprite i centri d’accoglienza anche ai clochard con cani»: l’appello è dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), e arriva nei giorni in cui tutta Italia fa i conti con il brusco calo delle temperature e la difficile situazione in cui versano i senzatetto, in molti casi costretti a rinunciare a un posto al riparo per non separarsi dal loro amico a quattro zampe.

«Il problema è grave e diventa gravissimo durante l’inverno, quando molti senzatetto con i loro compagni a quattro zampe sono costretti a rimanere all’addiaccio e a dormire al gelo sotto le stelle - sottolinea infatti l’Oipa - Sono ancora troppo poche nel territorio nazionale le strutture che accolgono anche i cani. I gestori di molti centri d’accoglienza e mense impediscono infatti ai clochard d’entrare se si presentano con il loro unico compagno. E così, preferiscono dormire al freddo o non entrare in mensa pur di non lasciare il proprio cane fuori».

L’alternativa, per Oipa, è dunque accogliere i senza fissa dimora nelle strutture d’assistenza e accoglienza, se necessario in settori dedicati, o creare delle strutture, dei semplici box, per mettere in sicurezza gli animali accanto ai dormitori o alle mense. Magari offrendo pasti anche per gli animali, come già è stato fatto a Milano proprio da Oipa.

«Non crediamo sia una cosa difficile da realizzare - ha detto il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto - Solo non discriminando i clochard con cane da quelli senza cane le organizzazioni caritatevoli potranno davvero definirsi tali. Il nostro è un appello accorato che speriamo venga accolto da quante più strutture possibili. C’impegniamo a dare notizia delle strutture che l’avranno fatto».

Istituzioni caritatevoli e associazioni, laiche e religiose, che decideranno di offrire assistenza ai senzatetto con il loro cane potranno segnalare la loro disponibilità a info@oipa.org. A Genova, intanto, si discute ancora di Mario, il senzatetto morto lo scorso 8 gennaio di freddo: l’uomo aveva trovato rifugio sotto la pensilina di una fermata del bus, rifiutando - come spiegato anche dal Comune - in passato l’offerta di trascorrere la notte in una delle strutture del Comune.

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