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Scuole, Legambiente: "Spesi solo una minima parte dei fondi per la manutenzione straordinaria"

Secondo il Report che l'associazione dedica al 'sistema scuola', in Liguria si spende troppo poco per la manutenzione straordinaria degli edifici

Torna come ogni anno il Report che Legambiente dedica al 'sistema scuola', dove vengono analizzati una serie di dati che fotografano la situazione della qualità e dei servizi delle scuole in Italia. La situazione della Liguria non si scosta di molto da quella nazionale dove il problema cruciale resta quello della manutenzione. Sono ancora tanti gli edifici che necessitano di manutenzione urgente, interventi che permetterebbero anche di investire su opere per l'efficientamento energetico, ampliamento degli spazi comuni, ristrutturazione delle palestre, delle aree verdi.

Risorse che potrebbero arrivare attraverso il Pnrr e ammontano a più di 17 miliardi, e potrebbero ricadere anche sull'edilizia e sui servizi scolastici. Purtroppo dalle indagini emerge che molti dei soldi stanziati per la manutenzione straordinaria non vengono spesi. A livello nazionale sono stati stanziati 47.061 euro (media per singolo edificio) e spesi solo 18.948 euro.

In Liguria la situazione è altrettanto problematica. Iniziando dalla manutenzione straordinaria degli edifici, leggendo i documenti si scopre che a fronte di 120.756 euro stanziati in media per singolo edificio, ne sono stati spesi 14.516 euro, solo il 12% dei soldi stanziati.

Altro nodo cruciale è quello che riguarda la mobilità casa/scuola. "Sono ancora troppo basse le percentuali di scuole che usufruiscono di servizi di scuolabus, pedibus o bicibus - spiega Paola Esposito, responsabile settore Scuola per Legambiente Liguria -. Un problema legato alla carenza di percorsi pedonali, ciclabili che collegano le vie principali alle scuole. Come Associazione da tempo chiediamo di destinare parte dei fondi a tali opere ed investire sulla progettazione con le scuole. Nel 2020 nessuna scuola, tra quelle che hanno aderito all'indagine, ha investito su progetti legati alla mobilità sostenibile".

Per quanto riguarda le mense, a causa del covid il 100% delle scuole ha utilizzato il monouso, di queste solo il 10% bioplastiche; percentuale bassissima se consideriamo che il mondo si sta muovendo verso una riduzione sempre maggiore della plastica usa e getta. "E sono solo il 33% le mense che, nella scelta dei prodotti, privilegiano quelli a Km 0 - continua Esposito -, mentre la media nazionale si aggira intorno all 80%. Dato troppo basso".

Tra i dati positivi, il Report evidenzia come invece si stiano facendo passi in avanti in ambito di rischio ambientale. "Sono aumentati i Comuni che effettuano monitoraggi sul rischio amianto e radon e il 100% dei Comuni ha effettuato monitoraggi per verificare la presenza di amianto nelle scuole. Questo ha permesso di intervenire sugli edifici al fine di ridurre la presenza di amianto".

Dal dossier, infatti, emerge che la percentuale di edifici con presenza di amianto è passata dal 13% del 2019 al 4,3% nel 2020, in linea con la media nazionale che si attesta intorno al 4%, e i Comuni che hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di radon negli edifici scolastici sono passati dal 25% del 2019 al 66,7% del 2020 (media nazionale intorno al 35%).

Miglioramenti anche per quanto riguarda l'efficientamento energetico. Gli edifici dotati di certificazione energetica sono passati dal 16,8% del 2019 al 23,3% del 2020 (media nazionale 24%). Di questi l'1,5% è risultato in classe energetica A; dato basso rispetto alla media nazionale che si attesta intorno al 5,5%, però in aumento rispetto al 2019 anno in cui lo 0% degli edifici era in classe energetica A. I dati sono stati calcolati rispetto agli edifici dotati di certificazione energetica.

Scarica qui il rapporto Ecosistema Scuola.

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