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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Fridays for Future, torna lo sciopero globale per il clima

Comitati e associazioni al lavoro per lo sciopero di venerdì 3 marzo

Si torna a scendere in piazza per il clima il 3 marzo con Fridays for Future, e anche il comitato genovese è al lavoro per organizzare la manifestazione, con l'adesione anche di associazioni come Cittadini Sostenibili e altre realtà.

Fridays for Future lancia così per venerdì 3 marzo un nuovo sciopero globale per il clima in tutto il mondo. "La crisi climatica è arrivata nelle nostre città, dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l'azione per la giustizia climatica non è rimandabile" spiega il movimento nato nel 2019 e divenuto famoso per gli scioperi oceanici organizzati in questi anni.

Nel 2022 in Italia - secondo i dati riportati da Fridays for Future - si sono verificati 310 eventi estremi, per la maggior parte siccità, grandinate, trombe d'aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a causa dei disastri ambientali. Quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, che nel sud Italia ha fatto registrare temperature record.

A novembre 2022 la media di Co2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione). Soli 10 punti sotto il limite indicato dagli esperti (climatewatchdata.org) per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C.

Mentre nella maggior parte dei comuni italiani aumenta il costo dei trasporti pubblici con nuove tariffe record, le compagnie energetiche vantano miliardi in extra-profitti.

Aumentano anche le bombe climatiche, progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili ad alte emissioni che da soli basterebbero a far surriscaldare il pianeta oltre il limite.

"Mai come oggi si sente forte la necessità di dare nuova voce alla scienza - denuncia Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia -. Dati scientifici, energia e partecipazione sono le loro sostitute. Le politiche climatiche italiane sono gravemente insufficienti e si manifestano con totale incoerenza: tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica. Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l'Italia sceglie di soddisfare l'80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche".

In un panorama di generale sfiducia verso le istituzioni rispetto alla capacità di affrontare la sfida climatica, Fridays For Future invita chiunque senta l'urgenza di agire a scendere in piazza, per una nuova giornata mondiale di mobilitazione: "Prima che la situazione diventi irreversibile - afferma Michela Spina, portavoce del movimento - rinnovare la nostra rabbia ancora e ancora, e manifestare insieme Venerdì 3 marzo. Scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per trasformare quella rabbia in proposte concrete verso un mondo decarbonizzato".

Prossimamente verranno rese note le modalità di manifestazione anche a Genova.

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