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Dissalatore contro la siccità, Salini: "Si può fare"

L'amministratore delegato di Webuild, il gruppo impegnato negli scavi del Terzo valico ferroviario, ha avanzato l'ipotesi di costruire degli impianti di dissalazione delle acque a Genova per combattere il problema della siccità

Il territorio ligure è in stato di alta severità idrica, diversi Comuni stanno studiando misure per limitare il consumo d'acqua e il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza siccità per diverse Regioni del centro nord. Tra le soluzioni a questo problema c'è anche la dissalazione dell'acqua di mare, che si può realizzare con impianti dedicatiun'ipotesi avanzata dal sindaco Marco Bucci e adesso anche dall'ad Webuild Pietro Salini.

Bucci ha chiarito che Genova non avrà problemi nell'approvigionamento d'acqua ma, allo stesso tempo, il primo cittadino ha lanciato l'idea di poter progettare un dissalatore per far fronte alle future emergenze idriche, che si potrebbe inserire nei progetti finanziati con i fondi del Pnrr. 

L'idea del sindaco riscuote consensi anche nel mondo imprenditoriale genovese, infatti l'amministratore delegato di Webuild Pietro Salini, commentando il raggiungimento dell'80% degli scavi del Terzo valico, ha sottolineato come la costruzione di un dissalatore a Genova potrebbe essere un'ottima soluzione per affrontare il problema della siccità.

Secondo Salini il ruolo del mare e delle acque deve entrare nei progetti del Pnrr e Genova può rappresentare la città ideale da cui partire per realizzare un grande progetto per risolvere la crisi idrica in Italia.

"Siamo circondati dal mare, abbiamo le risorse con il Pnrr, abbiamo la tecnologia che abbiamo utilizzato con Fisia nei paesi e nelle città a maggiore crisi idrica al mondo, come Arabia Saudita, Abu Dhabi e Dubai. Perché non fare dissalatori anche in Italia?" ha dichiarato l'ad di Webuild.

Il riscaldamento globale significa meno pioggia e meno acqua in una prospettiva di lungo termine e l'utilizzo di impianti di dissalazione, secondo Salini, può rappresentare una soluzione al problema. In Italia meno del 4% dell’acqua viene da impianti di dissalazione, in un paese come la Spagna questa percentuale sale a oltre il 56%.

Pietro Salini ha poi concluso affermando: "Genova è la città da cui partire. Da qui abbiamo fatto vedere che si possono fare in trasparenza e rapidità opere pubbliche, come il ponte San Giorgio. Da qui dobbiamo avviare un progetto acqua con Fisia per un progetto che a livello nazionale porti acqua a città e cittadini, con una soluzione definitiva e non solo con soluzioni tampone che siamo abituati a gestire con dispendio di risorse senza affrontare il problema come dovremmo".

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