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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Report annuale sulla sicurezza: più truffe e frodi informatiche, meno furti e danneggiamenti

Il numero totale di delitti denunciati in Liguria tra il 2015 e il 2021 ammonta a oltre 500 mila e presenta una diminuzione media annua più intensa di quella di Italia e Nord-Ovest. Crescono le truffe e le frodi informatiche, i reati più diffusi sono i furti e i danneggiamenti

Aumentano le truffe e le frodi informatiche ma diminuiscono gli altri delitti. E, in generale, la Liguria viene percepita come regione relativamente più sicura rispetto al contesto nazionale e a quello del Nord-Ovest.

È la fotografia che emerge dai report dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata realizzati da Liguria Ricerche, società in-house di Regione Liguria, in riferimento al periodo dal 2015 al 2021. 

I due report, presentati venerdì 3 marzo in sala Trasparenza di Regione Liguria, alla presenza delle autorità civili e militari, prendendo in esame sia i dati di fonte Istat raccolti dalle Prefetture, forniscono una panoramica dei delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria e un’analisi dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, oltreché di monitoraggio sulla situazione dei beni confiscati.

Dal report annuale sulla sicurezza emerge che in Liguria il reato maggiormente denunciato è il furto, che rappresenta il 43% delle denunce complessivamente presentate nella regione tra il 2015 e il 2021, con una riduzione media annua superiore a quanto riscontrato a livello nazionale e macro-regionale (dati Istat pubblicati a novembre 2022). 

I danneggiamenti rappresentano la seconda tipologia di reato maggiormente diffusa e mostrano, anch’essi una diminuzione media annua superiore a quelli dei due contesti di riferimento. Aumentano, invece, sebbene in misura più contenuta rispetto all’Italia e al Nord-Ovest, le truffe e le frodi informatiche, che arrivano a rappresentare la terza tipologia di reato più diffusa sul territorio, complici le basse competenze digitali e l'alta popoazione anziana.

Meno frequenti, ma comunque rilevanti sul piano numerico, sono le lesioni dolose, le minacce, la violazione della normativa sugli stupefacenti e i delitti informatici. A livello complessivo, il numero totale di delitti denunciati in Liguria tra il 2015 e il 2021 ammonta a oltre 500 mila e presenta una diminuzione media annua più intensa di quella di Italia e Nord-Ovest. In termini di incidenza dei reati della popolazione residente la regione presenta un tasso di delittuosità riferito al totale degli illeciti superiore sia alla media nazionale che del Nord-Ovest.

“La sicurezza della civile convivenza è la base di ogni patto sociale all’interno del quale possono dispiegarsi sane relazioni economiche, sociali e culturali. Con l’obiettivo di promuovere l’accesso all’informazione statistica e una migliore comprensione dei fenomeni legati alla sicurezza, abbiamo provveduto l’anno scorso (con la legge regionale 22 luglio 2022, n.8) all’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata - spiega l’assessore regionale alla Sicurezza Andrea Benveduti - presentiamo con Liguria Ricerche, che ne ha curato le elaborazioni con la collaborazioni di valenti esperti del mondo universitario, i risultati annuali di questo importante strumento informativo e di monitoraggio, sia per i cittadini che volessero approfondire le tematiche della sicurezza, sia per le autorità competenti che operano in materia, che comprende due sezioni: una dedicata alla sicurezza in generale e una dedicata allo studio del fenomeno della criminalità organizzata”.

La dashboard interattiva per il monitoraggio

Altra novità è poi costituita dall’elaborazione da parte di Liguria Ricerche di una dashboard, uno strumento interattivo di trasparenza, con cui sia enti pubblici che privati cittadini potranno, non solo accedere ai dati regionali (fonte Istat) relativi ai delitti denunciati all’autorità giudiziaria, ma anche esplorarli e confrontarli con quelli delle altre regioni italiane.
 
Dal report sulla criminalità organizzata si rileva che attualmente in Liguria si trovano 476 immobili confiscati alle mafie, di cui 329 (69%) ancora in gestione da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e 147 (31%) già destinati. Il volume più alto degli immobili si trova tra la provincia di Genova e quella di Savona, mentre la quota maggiore di immobili destinati si rileva nell’area della Spezia e quella minore nella provincia di Imperia. Spostando l’attenzione sulle attività produttive, risultano oggi confiscate alle mafie 50 aziende, di cui 31 (62%) ancora in gestione e 19 (38%) già destinate. 
 
“In quest’ambito - ricorda Benveduti - abbiamo recentemente concluso un bando per la ristrutturazione edilizia di otto beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti in Liguria, in particolare nei comuni di Genova, La Spezia, Spotorno, Arcola, Pietra Ligure e Serra Riccò. Con questo incentivo, pari a 480 mila euro, accompagniamo i Comuni coinvolti nel recupero urbanistico ed edilizio che genererà 700 mila euro di investimenti sul territorio e premia l’attenzione di Regione Liguria nella promozione di soluzioni che possano da un lato favorire la cultura della legalità e dall’altro contrastare situazioni di degrado sociale e urbano”.
 
“Liguria Ricerche, con l’importante contributo di Germana Dellepiane e Paola Dadone, ha svolto un’attività di supporto continuativo a Regione Liguria nell’analisi dei dati, al fine di fornire un quadro completo e aggiornato sulle tematiche sicurezza e beni confiscati -  sottolinea Luca Gandullia, presidente di Liguria Ricerche -. Sicuramente daremo continuità a queste attività di monitoraggio e di analisi per fornire chiavi di lettura sempre più approfondite e utili”.

I report redatti con la collaborazione degli esperti Cecilia Capozzi e Niccolò Morelli, ricercatori dell’Università di Genova, contengono anche approfondimenti tematici sulla percezione della sicurezza, sulla prevenzione comunitaria della sicurezza, sulle gang giovanili e sulla violenza di genere sotto lo sguardo dei centri antiviolenza liguri.

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