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Gallerie d'arte e campus universitario, Tursi pensa al rilancio di Pré

Il quadrilatero che comprende via Balbi, via Gramsci, piazza Acquaverde e via delle Fontane nel mirino della giunta per una riqualificazione: ancora incerti tempi e costi

Riqualificare la zona di Pré partendo da micro-interventi legati all’illuminazione pubblica e alla sistemazione di edifici abbandonati,  puntando sui luoghi di interesse culturale e turistico e sulla presenza di studenti: è l’idea di base da cui la giunta Bucci intende partire per provare a riportare genovesi e turisti in un’area da tempo ormai abbandonata a se stessa.

Il progetto, ancora a livello embrionale e privo di tempi e costi e precisi, è stato anticipato in mattinata dall’assessore comunale all’Urbanistica, Simonetta Cenci, e dai colleghi alla Sicurezza, al Commercio, allo Sviluppo Economico e alla Mobilità: area individuata per il rilancio, il quadrilatero che da via Balbi, “cittadella universitaria”, si estende sino in via Gramsci, piazza Acquaverde e via delle Fontane. 

A tratteggiare un’ipotesi di riqualificazione penseranno i docenti e gli studenti dell’ultima anno della Scuola Politecnica dell’Università di Genova, che collaboreranno con il Comune e con i “saggi” chiamati dall’assessore Cenci per trasformare quello che a oggi è soltanto un “concept” in realtà: «Abbiamo interpellato esperti in settori come il diritto, croceristica, architettura, economia e finanza, 13 persone che si sono dette disponibili a lavorare con noi per sviluppare l’idea - ha spiegato Cenci - L’obiettivo è lavorare a una rigenerazione urbana consentendo alla zona di Pré di tornare a vivere».

Il programma prevede di impiegare i mesi di maggio e giugno per mappare piazze e vicoli del centro storico, individuare gli edifici di proprietà del Comune che potrebbero essere sottoposti a riqualificazione e ascoltare residenti, titolari di esercizi commerciali e associazioni attive sul territorio per evidenziare criticità e priorità. Tra gli interventi previsti, incremento dell’illuminazione e delle telecamere per la sorveglianza dei vicoli, rifacimento di strade ed edifici pubblici (nei casi più drastici passando per la demolizione), creazione di nuovi esercizi commerciali, gallerie d’arte e locali riservati ad artigiani e creativi, e costruzione di una nuova residenza studentesca.

«Siamo stati sollecitati da residenti e associazioni affinché intervenissimo per rilanciare la zona. Il progetto ricalca quello adottato per la riqualificazione di alcune zone di Barcellona: piccoli interventi urbani che si inseriscono in un progetto di più ampio rilancio, un po' come accaduto in piccolo a Sarzano - ha spiegato Cenci - Sbagliato pensare che con interventi isolati e diluiti nel tempo si possa fare qualcosa per quest’area, è necessaria una visione più ampia». 

Dal punto di vista dei tempi, come detto, ancora nulla è certo: una volta raccolte le impressioni sul campo, amministrazione e Università si sono dati un anno di tempo per sviluppare un programma di interventi concreti. Restano un’incognita anche i costi: il Comune sarebbe intenzionato a usufruire di bandi europei legati a operazioni di riqualificazione, e allo stesso tempo a percorrere la via della sponsorizzazione mostrando ai privati come la zona potrebbe diventare una volta portati a termine gli interventi. Il prossimo passo, hanno spiegato gli assessori, sarà sedersi attorno a un tavolo insieme con Municipio e rappresentanti delle associazioni per stabilire una strategia.

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