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Nuovo ponte, Egle Possetti: «Non ci salirò mai»

La portavoce del comitato che riunisce i parenti delle 43 vittime del Morandi ribadisce: nessuno di loro parteciperà all'inaugurazione

«Non penso che metterò mai piede su quel ponte. Già solo vederlo ci provoca dolore, perché pensiamo che era un'opera che poteva essere fatta prima, evitando la morte dei nostri cari». 

Ancora una volta Egle Possetti, presidente e portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi, ha ribadito la posizione dei parenti dei 43 morti della tragedia del 14 agosto 2018.

In un’intervista a Radio Capital, Possetti ha dato voce a tutto il dolore e la frustrazione dei parenti delle vittime, che a quasi due anni di distanza dal crollo aspettano ancora giustizia e che hanno deciso di non partecipare all’inaugurazione prevista a breve.

«Mi devono portare sul nuovo ponte con la forza, altrimenti non avrò mai il coraggio di salirci - ha spiegato Possetti - Per noi umanamente salire su quel ponte sarebbe stato difficilissimo. Questa è stata una decisione emotiva».

Possetti è quindi intervenuta nuovamente sull’accordo raggiunto tra governo e Autostrade in merito alle concessioni, un accordo che prevede che la famiglia Benetton esca gradualmente dalla società per far subentrare Cassa Depositi e Prestiti. Rivisto anche il piano tariffario, al ribasso, e aumentati gli investimenti per le manutenzioni.

«La trattativa per la gestione di Autostrade è una questione complicata - ha detto Possetti, che nella tragedia ha perso la sorella Claudia, il cognato Andrea e i nipoti Manuele e Camilla - la revoca, dal punto di vista emotivo, avrebbe avuto un impatto diverso. Poi, a livello razionale potrebbe essere meglio questo risultato. Che l'azionista di maggioranza di Autostrade venga estromesso dalle decisioni della società è comunque un punto di partenza importante».

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