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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuovo ponte, su anche l'ultima campata. In cantiere il premier Conte e la ministra De Micheli

La manovra è iniziata lunedì per concludersi martedì mattina. A Genova per l'occasione il premier e la ministra, in porto suoneranno le sirene

La fine dei lavori era prevista entro il 26 aprile, qualche giorno di ritardo si è accumulato, ma il termine dei lavori di ricostruzione del nuovo ponte di Genova è ormai vicinissima: l’ultima trave è stata messa in posizione per la manovra di sollevamento domenica sera, e lunedì 27, poco dopo le 19, si sono fermate (per la pausa della notte) le operazioni per portarla in quota.

La manovra si concluderà martedì mattina, e per l'occasione, nel cantiere di Genova arriveranno sia il premier Giuseppe Conte sia la ministra alla Infrastrutture e ai Trasporti, Paola De Micheli. Una volta posizionata la diciannovesima campata, il tracciato intero del ponte sarà completato, 1.067 metri che riuniscono completamente le due sponde del Polcevera a 10 mesi dal getto della prima fondazione delle pile, avvenuto il 24 giugno 2019: per celebrarlo, in porto suoneranno le sirene delle navi.

A essere sollevato, fasciato nella bandiera di San Giorgio visibile anche da lontano, è l’impalcato tra le pile 11 e 12: la campata, lunga 44 metri, sarà issata a circa 5 metri all’ora dagli strand jack installati sulle pile. Una volta posizionata, si potrà procedere con il getto per la soletta e poi con l’asfaltatura, finendo poi con la “vestizione”: la previsione del sindaco-commissario Marco Bucci è quella di inaugurare «a fine giugno, massimo inizio luglio».

Toti: «Chi non si arrende vince»

«Chi non si arrende di fronte alle avversità alla fine vince», è stato il commento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

«Genova riavrà il suo ponte, ve lo avevamo promesso e quella promessa oggi più che mai si sta trasformando in realtà - ha scritto su Facebook - Un'immagine che è il simbolo dell'Italia che non si arrende, della Liguria che non si è mai fermata, nonostante tutto, portando sempre nel cuore le 43 vittime del crollo del Morandi. Grazie a chi non ha smesso un attimo di lavorare in questo cantiere: il futuro è di chi ci crede». 

Renzo Piano: «Questo ponte è come un grande vascello bianco che attraversa la vallata»

Domenica sera è stato Renzo Piano a prendere la parola sul nuovo ponte: ospite di Fabio Fazio domenica sera a “Che tempo che fa”, l’archistar che ha donato alla sua città il progetto del nuovo ponte ha chiarito che «non sarà una giornata di festa, vista la tragedia, ma lunedì è una giornata importante. Fare un ponte è un lavoro collettivo, e la giornata di domani celebra il lavoro collettivo e dimostra che l’Italia fa fare queste cose, non è un miracolo, anche se è un po' triste che lo sappia fare solo nelle situazioni di emergenza, ma questa terribile avventura ci deve insegnare che il paese ha bisogno di un grandissimo progetto di manutenzione, di un enorme rammendo, e questo sarà il modo per immettere immediatamente ossigeno nell’economia senza buttare via soldi».

«Il ponte è fatto da 19 campate che sono come navi - ha aggiunto Piano - è una costante per me, sono genovese, ma in questo caso non era un’idea bizzarra. Questo ponte è come un grande vascello bianco che attraversa la vallata, Genova è una città speciale». 

Piano ha concluso il suo intervento citando Giorgio Caproni e alcuni versi della sua poesia dedicata a Genova: «’Genova ferro e aria’, scrive Caproni, e ha ragione - ha detto Piano - è forgiata dal vento, questo aspetto sfugge a tutte le valutazioni, è un ponte fatto per durare e restare, ma è un’idea molto semplice, e la semplicità e la sobrietà sono tratti genovesi molto imporarntei, soprattutto dopo questa tragedia: è importante non celebrare nulla se non la sobrietà e la forza. Ma nulla fatto dall’uomo non può durare per sempre se non è amato, accudito e mantenuto».

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