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Parte da Genova la petizione per mantenere i 24 cfu per l'insegnamento

È una giovane studentessa genovese a far partire la raccolta firme per tornare alla situazione prima della Riforma Bianchi e permettere così a tutti di accedere alle classi di concorso

Accedere alle classi di concorso per l'insegnamento sta diventando sempre più difficile, soprattutto a seguito della Riforma Bianchi che prevede un diverso percorso formativo per i futuri docenti. Fino all'anno scorso, per accedere alle classi di concorso per scuole medie e superiori, oltre agli esami universitari previsti dal proprio percorso di studi, era necessario acquisire 24 crediti in ambito psicopedagoco (conseguendo esami di pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche generali). A partire da quest'estate i 24 crediti non bastano più, ne sono richiesti 60. E gli studenti magistrali sottolineano la difficoltà, se non l'impossibilità, di raggiungere un numero così alto di crediti, caratterizzati anche da un tirocinio, a breve tempo dalla laurea. 

Una giovane studentessa genovese, Valentina Giudici, ha così deciso di lanciare una petizione su change.org, dove sono state raggiunte per il momento circa 200 firme. La ragazza scrive: 

"PETIZIONE: MANTENIAMO I 24 CFU PER L'INSEGNAMENTO 

Ciao a tutti. Secondo la Riforma Bianchi, se non convalidiamo i 24 cfu per l'insegnamento prima della fine di ottobre, questi non varranno più. Dopo questa data, i crediti richiesti diventeranno 60, composti anche da un lungo tirocinio. Per chi come me sta già facendo la magistrale, è impossibile ottenere tali crediti con così poco preavviso: molti di noi si erano organizzati in modo da raggiungere i 24.

Ho creato questa petizione per chiedere al Ministero dell'Istruzione di mantenere i 24 cfu così com'erano prima della Riforma, almeno per chi non è più una matricola. In caso di vittoria, potremmo ottenere i crediti durante il nostro percorso universitario invece di doverli acquisire privatamente e con un notevole aumento di costi. Se perdessimo, almeno sapremmo di aver cercato di far valere le nostre ragioni senza sottostare a un'ingiustizia senza lottare.

Per favore, aiutatemi condividendo il più possibile questa petizione e parlandone con i vostri compagni. Insieme possiamo diffonderla a livello nazionale.

Grazie".

E sempre sul sito aggiunge:

"Buongiorno a tutti, come sempre vi ringrazio di cuore per tutto il sostegno che state dando alla causa. Venerdì ho iniziato ad appendere dei volantini per far conoscere la mia petizione nelle bacheche della mia università, quindi spero che il numero di firme possa crescere ulteriormente. Se avete voglia potete fare lo stesso nella vostra facoltà, vi allego qui una foto del volantino da stampare. Grazie! Prevedo di continuare ad aspettare ancora qualche settimana prima di inviare la petizione al MIUR, per vedere se continuerà a crescere. Tendenzialmente vorrei inviarla l'ultima settimana di novembre". 

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