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Pericolo zecche nei boschi liguri: colpa del caldo anomalo della primavera

Il caldo anomalo registrato in Liguria nei mesi primaverili, con temperature spesso ampiamente sopra la media del periodo, ha anticipato la diffusione e la proliferazione delle zecche che hanno infestato i boschi della Regione

Stanno aumentando i morsi di zecche nei boschi liguri, a causa di un'anomala infestazione di questi animali. La rapida diffusione delle zecche è stata provocata dal caldo anomalo di questa primavera con temperature spesso sopra la media stagionale.

Lo ha chiarito il comandante del reparto Carabinieri parco Cinque Terre, tenente colonnello Silvia Olivari, che ha poi aggiunto "Frequentando le zone boschive, prative e i margini dei coltivi è possibile imbattersi nelle zecche, particolarmente diffuse in primavera ed estate dopo lo stato di letargo invernale” .

Di solito questi animali popolano maggiormente i boschi durante l'estate, ma la siccità e le alte temperature degli ultimi mesi ne hanno favorito la diffusione prima del tempo. Inoltre questi acari si attaccano anche agli animali selvatici, come i cinghiali, che possono favorirne la diffusione anche nelle aree urbanizzate.

Le zecche si spostano e riproducono con il caldo, nei mesi invernali infatti si riparano dal freddo nascondendosi in profondità o sotto le pietre, per poi riemergere con l'arrivo del caldo. Prediligono ambienti ricchi di vegetazione e di animali, come pascoli, boschi e praterie.

Cosa sono le zecche

Le zecche sono artropodi, della classe degli aracnidi, come ragni, acari e scorpioni. Si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che vanno da qualche millimetro a circa un centimetro, secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo è tondeggiante ed è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la pelle e succhiare il sangue degli ospiti.

La diffusione

In Italia sono note 36 specie di zecche, la più comune in Italia è la argas reflexus detta anche “zecca del piccione” mentre la più pericolosa è la Ixodes ricinus, soprannominata anche 'zecca dei boschi', che è quella più diffusa nelle aree verdi dell'appennino. 

Il ciclo biologico delle zecche si sviluppa attraverso 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Dopo la schiusa delle uova, il passaggio da uno stadio a quello successivo richiede un pasto di sangue.

Gli ospiti preferiti di questi parassiti sono le specie animali come cani, cervi e cinghiali ma possono attaccarsi anche all’uomo. Durante il pasto di sangue, che può durare anche più giorni, la zecca rimane costantemente attaccata all’ospite.

L’attività delle zecche è strettamente legata al caldo e all'umidità, per questo l'aumento delle temperature media legato ai cambiamenti cliamtici, ha allungato il periodo dell'infestazione. Il loro habitai preferito è costituito da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva.

Diversamente da quanto molti ritengono, le zecche non saltano e non volano sugli ospiti ma generalmente si trovato sulle estremità di piante e arbusti e si attaccano quando un animale o un uomo passano vicino.

La puntura è generalmente indolore perché le zecche inoculano nell’ospite una certa quantità di saliva che contiene principi anestetici. Generalmente rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.

Per questo, di ritorno da escursioni o gite nei boschi, è importante fare un'ispezione approfondita del proprio corpo per verificare la presenza dell'animale.

Le malattie trasmesse dalle zecche

Sono numerosi gli agenti patogeni che le zecche possono trasmettere all'uomo, i principali sono quelli che provocano: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo, associata in particolare a specie del genere Hyalomma.

Nei mesi primaverili ed estivi è quindi più frequente imbattersi nel cosiddetto “morso da zecca”. La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.

Le patologie veicolate da zecche che presentano rilevanza epidemiologica nel nostro Paese sono principalmente: l’encefalite da zecca o Tbe (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi) la malattia di Lyme (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi) la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane) la febbre ricorrente da zecche la tularemia la meningoencefalite da zecche l’ehrlichiosi.

La maggior parte di queste malattie può essere risolta con una pronta terapia antibiotica, in particolar modo per le forme batteriche. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita.

Prevenzione

Per ridurre la possibilità di venire morsi dalle zecche è consigliato indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le gambe con pantaloni lunghi, indossare un cappello ed evitare di camminare fuori dai sentieri nell’erba alta.

Al termine di gite ed escursioni nella natura è importante svolgere un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.

Le zecche tendono ad attaccarsi sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia e in generale in tutte le aree in cui la pelle è più sottile e facile da bucare. I cani sono tra i principalo ospiti di questo parassita, per questo è importante trattarli con appositi prodotti contro le zecche.

Rimozione della zecca

Una volta individuata la zecca, va rimossa il prima possibile, poichè la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.

Infatti la zecca, dopo aver terminato il pasto di sangue, rigurgita parte del pasto col rischio di inoculare nel sangue eventuali patogeni. Bisogna comunque tenere presente che non tutti gli individui sono portatori di infezione.

Per rimuover le zecca non bisogna mai utilizzare alcol, benzina, acetone o altri agenti che possono uccidere l'animale quando è ancora attaccato all'ospite, poichè questo potrebbe indurre il rigurgito di materiale infetto.

La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando lentamente e con una leggera  rotazione. Per evitare il pericoloso rigurgito è molto importante evitare di schiacciare il corpo della zecca quando si utilizza la pinzetta.

Una volta rimossa è utile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per permettere alle autorità sanitarie la successiva identificazione morfologica ed eventuale isolamento di patogeni, in caso di comparsa di sintomi per poter ricevere cure mirate e medicine specifiche.

In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con la zecca dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

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