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Posti per disabili: ai furbetti non basta il dissuasore

Il dispositivo Tommy dopo la sperimentazione potrebbe andare in pensione o essere aggiornato con un sistema di notifiche trasmesso ai cellulari degli aventi diritto al parcheggio

Tommy da solo non ce l'ha fatta. Il dissuasore intelligente per i posteggi disabili non ha sconfitto il malcostume dei furbetti della sosta che occupano gli stalli riservati ai disabili.

È emerso dal consiglio comunale del 19 luglio con un'interpellanza del consigliere Paolo Gozzi che ha chiesto i risultati della sperimentazione. "Luci e ombre" ha risposto l'assessore Campora spiegando che lo strumento è stato di fatto bocciato dalla Consulta disabili: l'allarme emesso da Tommy non è collegato alla centrale della polizia locale e alcuni automobilisti, incuranti delle norme e del rispetto, posteggiano lo stesso il loro mezzo.

"Il malcostume dell’occupazione abusiva di stalli riservati a persone con disabilità è fortemente diffuso e riversa sulla polizia locale frequenti segnalazioni e richieste di intervento, oltre a causare pesanti disagi a persone in difficoltà private, con prepotenza e noncuranza, di un proprio diritto", ha spiegato Gozzi nel suo intervento.

L'assessore Campora ha programmato una riunione con la Consulta per valutare la rimozione dei dieci dispositivi Tommy presenti in città o la possibilità di aggiornarli; si sta studiando, ad esempio, un sistema di monitoraggio dei posteggi riseravati che possa trasmettere agli aventi diritto una notifica sul cellulare al fine di sapere quali sono liberi e quali occupati.

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