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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sampierdarena, bimbi al lavoro per la "panchina della gentilezza"

La panchina, a Villa Scassi, verrà inaugurata lunedì 30 maggio: "I bambini sono molto felici di aver partecipato, dopo il periodo buio della pandemia in cui egoismo e paura sembravano aver preso il sopravvento si sente il bisogno di gesti di cura, socialità e gentilezza"

"Attenzione, vernice fresca: costruiamo gentilezza": così recitano i cartelli appesi sulla panchina che, a Villa Scassi, è stata dipinta di viola dai bambini dell'asilo Baby Sapiens. Un progetto che nasce per responsabilizzare i cittadini di oggi e domani al rispetto del prossimo, come ricorda una piccola alunna di 4 anni che, con le mani ancora sporche di vernice e un grande sorriso sulle labbra, commenta: "Adesso dobbiamo essere gentili perché questa panchina l'abbiamo colorata noi, e se ci viene voglia di fare delle cose che non vanno bene dobbiamo ricordarci che non possiamo".

Tutto nasce dall'idea di una mamma, Valentina D'Amora, che ha preso a sua volta spunto da un'iniziativa simile in altre regioni: "A Genova - spiega a GenovaToday - non c'era nessuna panchina della gentilezza, dunque ho pensato di proporre il progetto nel mio quartiere, Sampierdarena, come atto di cittadinanza attiva. Ho condiviso l'idea con l'asilo di mia figlia, Baby Sapiens: ho ricevuto risposte entusiaste, dunque siamo partiti, abbiamo scritto il progetto, lo abbiamo sottoposto al Municipio Centro Ovest e l'idea è piaciuta, dunque ci è stato dato il via libera".

Ad aiutare anche Boero che ha inviato un pacco con il materiale utile per la pittura della panchina: dalla vernice viola allo smalto per le decorazioni e per l'aforisma sulla gentilezza che verrà scritto in tempo per l'inaugurazione che si terrà lunedì 30 maggio alle 10,30 a Villa Scassi.

I bimbi dipingono la panchina: "Imparano il significato della gentilezza prendendosi cura del bene comune"

La panchina della gentilezza è un atto simbolico che vuole ricordare il bisogno di rispetto oggi più che mai: "Soprattutto in periodo di pandemia - dice Romina Stillitano, titolare di Baby Sapiens - ci siamo focalizzati molto su noi stessi, è aumentato l'egoismo e sono venuti a mancare tanti piccoli gesti quotidiani di gentilezza. L'idea della panchina ci è piaciuta subito, d'altronde la nostra filosofia è quella dell'outdoor urbano, dunque cerchiamo di passare all'aria aperta più tempo possibile: per noi è stata un'opportunità per affermare la capacità dei bambini di portare avanti un progetto significativo".

I bambini della scuola d'infanzia quest'anno stanno seguendo un progetto sui semi: "L'ottica è quella della cura e della gentilezza nei confronti della natura - continua Stillitano - e il progetto della panchina si sposava bene con l'attività. Dunque abbiamo chiesto ai bimbi di piantare semi in contenitori riciclabili in modo da poterli posare su questa panchina con biglietti che invitano le persone a prendere le piantine e portarle a casa per prendersene cura. Li abbiamo anche invitati, prima di iniziare i lavori, a sedersi sulla panchina scambiandosi parole gentili, quelle che a volte ci dimentichiamo ma che fa sempre bene ascoltare: scusa, grazie, ti voglio bene, mi piace giocare con te, ti perdono. C'erano anche tanti nonni con nipoti che passavano in quel momento e che hanno voluto condividere due parole con noi. È stato un bel momento".

"In più - dice D'Amora - le persone o i bambini che si prendono cura di uno spazio, come può essere una panchina da ridipingere, poi ci si affezionano, lo sentono loro, e difficilmente lo rovineranno in futuro. Bisogna portare il concetto di 'gentilezza', fatto di tanti piccoli gesti di vicinanza, anche al di fuori delle scuole".

Il messaggio che arriva dalla panchina è di ottimismo verso il futuro: "Dopo il periodo buio della pandemia - concludono Stillitano e D'Amora - ci sono tante persone che hanno sentito l'esigenza di riprendere in mano piccoli gesti di socialità, gentilezza, cura, rispetto per scacciare via la solitudine e la paura. Dunque ricominciamo, andiamo verso la normalità recuperando quei valori che temevamo di aver perso".

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