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La genovese Nicoletta Gandolfo alla guida dei radiologi: prima donna presidente

Nicoletta Gandolfo è direttrice Dipartimento di Diagnostica per immagini della Asl 3 di Genova: "Se la medicina è sempre più donna, ancora poche sono ai vertici"

Sarà Nicoletta Gandolfo, direttrice Dipartimento di Diagnostica per immagini della Asl 3 di Genova, a guidare la Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm) per il biennio 2025-2026. La nuova presidentessa, prima donna alla guida della storica società scientifica, è stata eletta a Roma durante i lavori del 50esimo Congresso Nazionale della Sirm, che si è tenuto al Centro congressi La Nuvola. Gandolfo sostituirà Andrea Giovagnoni a partire dal gennaio 2025.

"In oltre 100 anni di storia, la Sirm non aveva mai avuto una donna alla presidenza - dice Gandolfo all’AdnKronos Salute - A me è toccato questo onore. Tuttavia, sono tante le donne oggi capaci, professionalmente valide ed esperte che possono rappresentare un modo diverso di vedere e affrontare le problematiche, anche cercando di svecchiare una visione e un linguaggio".

"Ancora poche donne ai vertici"

Nella Sirm "la collaborazione è paritetica - ancora Gandolfo - anche perché nella società scientifica le donne solo ormai circa il 50%. Su 12mila medici specialisti in diagnostica per immagini iscritti alla Sirm, siamo più di 5000, con un trend in crescita che vede le fasce di età dai 25 ai 55 anni fortemente in aumento rispetto agli uomini, mentre nelle fasce d’età più alte abbiamo ancora una maggiore componente maschile".

Ma se "la medicina, e la radiologia, è sempre più donna - prosegue Gandolfo - ancora poche sono ai vertici. Da qui la necessità di nuovi modelli formativi e di mentori, oggi rappresentati prevalentemente da figure maschili”.

Gli obiettivi: formazione, ricerca e attenzione ai giovani

Formazione e ricerca sono i principali obiettivi che la Sirm continuerà ad affrontare sotto la sua guida, conclude Gandolfo, con una "particolare attenzione alle pari opportunità e ai giovani, al di là del genere, perché sono loro il nostro futuro. Valorizzare il loro lavoro e il lavoro di tutti gli altri soci vuol dire avere uno sguardo lungimirante sul domani. Ritengo, inoltre, di fondamentale importanza la collaborazione con le altre società scientifiche. Nei percorsi diagnostici-terapeutici non è più il singolo a decidere, per questo motivo è fondamentale dialogare con le altre società scientifiche, per la stesura di documenti e linee guida, così come è necessario il confronto con le associazioni di volontariato e dei pazienti”.

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