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Vaiolo delle scimmie, Bassetti: "Non banalizzare. A Genova circa 20 casi, alcuni leggeri altri molto impegnativi"

A livello nazionale si conta il primo morto. E a Genova "abbiamo visto casi con evoluzioni devastanti a carico del naso e della bocca"

Si parla molto nelle ultime ore del decesso a Cuba di Germano Mancini, 50 anni, comandante dei carabinieri di Scorzè, in provincia di Venezia, a seguito di contagio da vaiolo delle scimmie. "A me non stupisce il decesso di questo signore - commenta Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino, a Dire - mi stupisce che sia il primo. Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva, contagiosa. Qui a Genova abbiamo visto circa 20 casi, tra i quali alcuni molto leggeri ma altri davvero impegnativi. Sto parlando di persone con lesioni invalidanti a livello della pelle e a livello dei genitali. Persone che per tre mesi hanno sofferto lesioni gigantesche a livello del pene o dell'ano, che non potevano defecare, che provavano dolore anche nel sedersi". 

Insomma, "un'infezione tutt'altro che banale. E chi sostiene il contrario è un cretino. Primo perchè non conosce il virus del vaiolo, che non è affatto semplice, secondo perchè ha voluto fare il fenomeno, dimostrando però, ripeto, di essere un cretino proprio alla luce dei numeri attuali, ovvero 100 Paesi colpiti e 50mila contagi diagnosticati, a mio avviso la punta dell'iceberg di una malattia infettiva endemica con la quale ci dovremo confrontare nei prossimi anni".

Mentre l'infettivologo sostiene di non conoscere colleghi che abbiano banalizzato il monkeypox, dice che "chi inizialmente ha sostenuto che si trattava di una malattia tranquilla, che interessava solo la pelle, che non dava problemi, una malattia meno grave dell'herpes simplex, ha detto una enorme stupidaggine. Più cresce questa infezione, più è possibile che vada a colpire soggetti immunodepressi, magari Hiv positivi, con difese immunitarie già di loro ridotte. E quindi è chiaro che ciò che abbiamo visto in una popolazione mediamente sana, nel momento in cui la malattia cresce, evidentemente cresce la possibilità che colpisca anche persone mediamente meno sane".

Il vaiolo delle scimmie è una malattia sistemica che interessa i linfonodi e le articolazioni che dà febbre e lesioni a carico della pelle. "È evidente che quando questa infezione sistemica colpisce qualche soggetto che magari ha qualche altro problema - continua Bassetti - e io preciso che non conosco la storia clinica del nostro connazionale deceduto a Cuba, è evidente che possa portare anche alla morte. Il decesso a seguito del vaiolo delle scimmie dipende molto dalle condizioni dell'ospite e in questo caso bisogna verificare se questa persona avesse problemi di salute e se il suo sistema immunitario sia stato meno in grado di contenere il virus. Anche nella nostra clinica abbiamo visto casi con evoluzioni devastanti a carico del naso e della bocca. È facile che questo virus possa scendere e possa andare più in profondità. Fortunatamente lo fa molto raramente rispetto ad altri tipi di virus".

Bassetti dipinge poi un quadro a tinte piuttosto scure ma spiega che "non intendo terrorizzare la gente, quanto piuttosto credo sia necessario fare 'awarness', ovvero una sensibilizzazione al problema. Se avessimo sensibilizzato maggiormente a maggio, oggi non ci troveremmo di fronte a questa situazione". 

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