rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

A 29 anni mollano tutto per girare l’America in van: “Ma Genova resta il nostro porto sicuro”

L'avventura del genovese Alberto Grillo e della sua ragazza Sofia: "La gente pensa erroneamente che sia uno stile di vita per ricchi, ma noi viviamo lavorando in remoto e ci bastano 15 euro a testa al giorno"

Due cuori nomadi con tanta voglia di esplorare il mondo e la certezza che non importa dove andranno, Genova rimarrà sempre il loro porto sicuro.

Quando si sono conosciuti nel 2017, nella movida dei caruggi, Alberto Grillo – nato e cresciuto nel capoluogo ligure – e Sofia Becerra, messicana, non pensavano che avrebbero investito tutte le loro energie e risorse in un lungo viaggio alla scoperta dell’America, per di più in un van che, escludendo i posti del guidatore e del passeggero, è lungo 4,7 metri. Invece, le strade della vita li hanno portati a un desiderio di libertà e di nuove esperienze e dunque, alla soglia dei 30 anni, lo scorso marzo sono partiti dall’Argentina con la previsione di arrivare in Canada nel settembre 2023. E, assicurano dopo mesi trascorsi in viaggio, non è necessario avere una grossa somma a disposizione: l’essenziale è organizzarsi molto bene, anche per superare gli imprevisti del viaggio che non mancano mai, tra maltempo e guasti del mezzo.

Il viaggio di Sofia e Alberto in America in van

“Quando ci siamo conosciuti – spiega Alberto a GenovaToday – Sofia stava facendo un intercambio universitario a Genova mentre io mi ero appena laureato e sarei partito pochi giorni dopo per un viaggio zaino in spalla in Guatemala, Belize e Messico. L’ultima tappa è servita per continuare a vederci e sentirci”. I due si innamorano e decidono di tornare nel capoluogo ligure per iniziare una vita insieme. Qui iniziano a lavorare, Sofia come designer d’interni con specializzazione in yacht seguendo diversi progetti con partita Iva, e Alberto come dipendente in una grossa società di revisione dei conti.

La decisione di mollare tutto e partire

A smuovere le acque, una delusione: “Eravamo vicini all’acquisto della nostra casa dei sogni, progetto che avrebbe comportato un forte indebitamento a lungo termine. Poi è sfumato tutto e l’appartamento è stato venduto a terzi. A quel punto ci siamo chiesti se davvero fossimo sicuri di seguire questo percorso o se convenisse schiarirci le idee in grande stile”. Da qui l’idea di realizzare uno dei desideri più grandi, da trasformare in realtà prima dei 30 anni (Alberto, alla partenza, ne aveva 29): mollare tutto per viaggiare a bordo di un van dall’Argentina al Canada, scoprendo le meraviglie del continente americano.

I due non hanno improvvisato e hanno passato un anno e mezzo a pianificare tutto, lavorando duramente e risparmiando il più possibile: “Abbiamo comprato un Ford Transit usato nell’agosto 2021 in Messico, grazie all’intermediazione dei genitori di Sofia – spiega Alberto – e durante le ferie estive abbiamo lavorato giorno e notte per allestire il van installando anche pannelli solari per l’energia. Le nostre professioni ci hanno aiutati molto: la mia per definire il budget economico, la sua per la realizzazione degli interni del mezzo. A inizio 2022 abbiamo imbarcato il van su una nave dal Messico all’Argentina dove il 1 marzo ha avuto ufficialmente inizio il nostro viaggio”.

Il budget: “Lavoriamo da remoto e facciamo attenzione al risparmio”

Ma come hanno fatto con i rispettivi lavori, e come si mantiene la coppia? La strategia è quella del lavoro da remoto: “Sofia ha terminato i progetti che seguiva a Genova e ora, davanti al pc, cura il design di diversi interni di case. Io ho dato le dimissioni dall’azienda in cui lavoravo, ma considerato lo splendido rapporto creatosi nel tempo con colleghi e datore di lavoro, ho ricevuto la possibilità di portare avanti alcuni progetti lavorando in remoto, un sogno per il quale non finirò mai di ringraziare la mia ex società”.

C’è poi un’attenzione particolare alle spese: “In questi primi 9 mesi di viaggio il nostro budget, includendo tutto, è stato di 15 euro a testa al giorno. Non paghiamo affitto né bollette e grazie ai nostri tre pannelli solari riusciamo a essere totalmente autosufficienti. Certo, la spesa dipende anche dall’orizzonte temporale del viaggio, ma molta gente pensa erroneamente che si debba essere ricchi per affrontare un’esperienza del genere. Non è così: quello che conta maggiormente è la capacità organizzativa”. E un lavoro che, al passo con i tempi, permetta di poter essere svolto anche da remoto.

I ricordi di casa: “Ci mancano i Boccadasse e la focaccia”

Sofia e Alberto – che raccontano il loro viaggio su Instagram e Youtube - tengono a chiarire che non sono ‘scappati’ dalle loro vite: “A Genova eravamo molto felici tra amici, famiglia e lavoro – spiegano – ma non bisogna porre freni ai propri sogni e abbiamo pensato che, non avendo ancora né figli né mutui, fosse il momento giusto per partire. Ora siamo completamente catapultati in questa nuova realtà con l’incertezza del futuro ma consapevoli dei nostri mezzi. Genova è sempre il nostro porto sicuro: ci mancano i tramonti al Bai e le colazioni a Boccadasse, l’aria fresca di Righi e naturalmente la focaccia!”.

Il viaggio: “Che emozione dormire in tenda a 4.000 metri davanti a un vulcano”

L’idea di fondo è conoscere la cultura e gli incredibili paesaggi dell'America. Prossimamente la coppia si spingerà tra Stati Uniti e Canada dove da un lato visiterà i famosi parchi nazionali, dall'altro terrà gli occhi aperti per occasioni di lavoro in città compatibili con i loro stili di vita.

In nove mesi di viaggio Alberto e Sofia hanno visitato Argentina, Bolivia, Cile, Perù, Ecuador, Colombia, Panamá, Costarica, Nicaragua, Honduras, El Salvador, Guatemala, viaggiando, lavorando e pure adottando un gattino, Merlin. Ora sono tornati a Merida (Yucatán) in Messico per passare il Natale con la famiglia di Sofia.

Difficile scegliere un solo momento di questi nove mesi da ricordare: “Probabilmente il più emozionante – concludono i due giovani – è stato dormire in tenda a 4.000 metri di altitudine in Guatemala con di fronte ‘El volcán de Fuego’ che erutta prepotentemente ogni 15 minuti facendoti tremare il petto”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A 29 anni mollano tutto per girare l’America in van: “Ma Genova resta il nostro porto sicuro”

GenovaToday è in caricamento