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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mare, Regione Liguria replica a Legambiente: «99% della costa balneabile»

Secondo il monitoraggio delle acque di balneazione condotto in Liguria da Arpal, 375 punti su 380 sono conformi. Goletta Verde aveva evidenziato altre criticità

«Il 99% dei punti in cui è stata divisa la costa ligure per la stagione estiva 2020 sono balneabili, secondo il monitoraggio delle acque di balneazione condotto in Liguria da Arpal»: a confermarlo è la Regione Liguria, all’indomani dalla diffusione dei monitoraggi indipendenti di Legambiente, impegnata anche quest’anno nel progetto Goletta Verde.

La Regione ha chiarito che al 12 agosto, dei 380 punti regolarmente controllati dall’Agenzia, «375 sono conformi ai limiti di legge, mentre cinque risultano temporaneamente non balneabili a causa di inquinamento o di ordinanze sindacali preventive».  

I campionamenti vengono effettuati una volta al mese, dalla primavera all'autunno (quest'anno, a causa dell'emergenza Covid, sono cominciati a maggio e non ad aprile come di consueto) su tutti i punti di rilevazione, il cui elenco viene definito ogni anno con un decreto dirigenziale da Regione Liguria in base alle proposte dei comuni e alle valutazioni di Arpal. 

Altri monitoraggi come quello condotto ormai da Legambiente su un numero di punti di rilevazione minore e con frequenza inferiore, fa sapere la Regione, sono mirati al controllo di punti che soffrono particolari situazioni di inquinamento, sovente in zone interdette in modo permanente alla balneazione: «Si tratta di azioni molto utili per tracciare di anno in anno le variazioni di criticità note, ma non sono idonee a dare un'idea né precisa né sommaria della balneabilità dell'intera costa».

Legambiente nei giorni scorsi ha diffuso i risultati delle analisi effettuati nel Ponente della Liguria, spiegando che «degli 11 punti monitorati sulla costa, 5 risultano oltre i limiti di legge, giudicati “inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare». I dati seguono quelli già presentati sulla Liguria di Levante in cui su 12 punti analizzati, 4 sono risultati “fortemente inquinati”.

«In base ai dati ottenuti dal monitoraggio pluriennale svolto da Arpal si ottiene anche ogni anno, a inizio stagione, la classificazione dei punti di rilevazione in quattro gradi secondo lo standard europeo ("scarso", "sufficiente", "buono", "eccellente") - conclude la Regione - quest'anno il 91% dei siti liguri sono stati classificati come "eccellenti", il 98% sommando anche quelli classificati come "buoni”».

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