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Allarme ludopatia: in Liguria un giro da 2 miliardi di euro per il gioco d'azzardo

Il tema della dipendenza dal gioco d'azzardo è tornato in consiglio regionale e comunale: i dati e i numeri del fenomeno in Liguria e le iniziative per contrastarlo

Non si spengono i fari sulla situazione della ludopatia in Liguria e nel suo capoluogo, alla luce dei dati che parlano di un aumento preoccupante delle persone in cura. 

Ieri - martedì 18 ottobre - è stata la giornata della politica, con il caso affrontato sia in consiglio regionale sia in quello comunale. Nell'aula di via Fieschi i consiglieri regionali Pippo Rossetti ed Enrico Ioculano si sono rivolti direttamente al nuovo assessore alla Salute, Angelo Gratarola, chiedendo un cambio di passo rispetto al passato. Il caso è stato affrontato anche in consiglio comunale, nel pomeriggio, da Cristina Lodi.

Il punto cardine su cui ruotano le osservazioni dei due consiglieri regionali Pd è il fatturato dell'azzardo in Liguria, di "circa 2 miliardi di euro, con una spesa pro capite che varia dai 1.330 euro di Genova, dove c'è una slot ogni 150 abitanti, ai 1.650 di Savona. Nonostante questi dati - spiegano Rossetti e Ioculano - il disegno di legge regionale annunciato 4 anni fa, contro il gioco d’azzardo, non è mai stato applicato e non è mai stato fatto un lavoro sulla nostra proposta di legge presentata nel 2015 e poi nel 2020, per prevenire il gioco d’azzardo patologico".

In Regione, aspettando una legge sulla ludopatia

"Precisamente - attacca Rossetti - c'è una legge regionale prorogata fino al 2018, poi nulla è più accaduto nonostante le nostre sollecitazioni, anzi ci è stato risposto che c'era un disegno di legge di giunta sul tema, ma non se ne è più saputo niente. Così abbiamo presentato noi una legge sul gioco d'azzardo che non andasse a colpire l'interesse degli operatori, parlando di prevenzione sul piano culturale e formativo. Avevamo chiesto già a Sonia Viale (assessora alla Salute della prima giunta Toti, ndr) di fare una ricerca ascoltando i centri antiviolenza da cui spesso emerge che molti problemi scaturiscono dalla dipendenza dal gioco. Dobbiamo anche contrastare l'usura organizzata. La nostra legge in ogni caso vuole aumentare i servizi, ma l'ultima volta un anno fa ci era stato detto che non aveva senso presentarla perché era in fase di elaborazione un'altra legge voluta dalla giunta. Cosa è successo, perché non è ancora arrivata?".

Malati di gioco quadruplicati in Liguria

Il neo assessore alla sanità Gratarola ha risposto: "Non essendoci stato prima, la storia l'ho letta e non vissuta. Le ludopatie maligne sono un cancro del Paese, soprattutto nel momento in cui si sta attraversando una crisi economica, è più facile cadere nella rete del gioco, finendo in un vortice da cui è difficile uscire. Credo che la strada maestra sia quella della prevenzione, poi ovviamente per le forme più avanzate entra in campo la psichiatria. Circa il disegno di legge, in qualche modo bisogna accogliere questa sollecitazione e dunque prenderla in considerazione il prima possibile. Mi farò parte diligente con la giunta regionale per iniziare questo cammino insieme a voi".

I due consiglieri si sono dimostrati soddisfatti dell'apertura di Gratarola, "ma se vedremo che tutto rimarrà fermo, nei prossimi consigli porteremo in aula la nostra proposta di legge, affinché sia discussa e votata da tutti".

L'allarme in Comune: "Una sala propone la cena a un euro per attirare clienti"

Nel pomeriggio, in consiglio comunale a Genova, Cristina Lodi (Pd) ha chiesto conto degli interventi per il contrasto al gioco d'azzardo. In particolare segnala il caso di una sala bingo che propone offerte gastronomiche particolarmente vantaggiose per attirare clienti. "Quali provvedimenti - dice Lodi - intende intraprendere la giunta verso i gestori, sulla possibilità di avere colazione gratuita o cene a un euro per i frequentatori che alla mattina vedono protagoniste molte persone senza dimora, povere, richiamate comunque ad usare i propri risparmi per giocare? È una situazione segnalata dalle realtà impegnate a sostegno delle persone in forti difficoltà economiche che spesso vivono sulla strada".

L’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso ha replicato sottolineando che "con i gruppi di auto mutuo aiuto abbiamo messo in campo una serie di strumenti tramite la condivisione delle proprie esperienze. Genova Insieme con Agenzia Famiglia e la rete delle associazioni di mutuo aiuto hanno elaborato una guida e un’antologia genovese con informazioni categorizzate su gruppi di auto e mutuo aiuto, disponibili anche sul sito del Comune di Genova. Asl 3 genovese ha attivato uno sportello telefonico sul gioco d’azzardo e dipendenze tecnologiche; tramite il Sert è attivo il progetto Game over, in tutti ambiti sociosanitari". L’assessore al Commercio Paola Bordilli ha aggiunto di aver attivato verifiche con gli uffici competenti. "Per quanto riguarda le sale con offerte food - ha detto - anche in altri comuni come Roma sono presenti con tipologie simili di offerta. Ho chiesto un approfondimento normativo e un puntuale controllo sulla normativa vigente".

La consigliera Lodi ha comunque chiesto una commissione in merito per fare un approfondimento sul tema a 360 gradi.

Assotrattenimento: "La ludopatia non si combatte con l'espulsione del gioco legale dal territorio"

I numeri della ludopatia 

Ma quali sono i numeri della ludopatia in Liguria? Nei mesi scorsi è stato rilevato che a Genova c'è una slot machine ogni 150 persone, a cui si aggiunge il gioco d'azzardo online, cresciuto esponenzialmente, triplicando le proprie vittime durante il lockdown.

I soggetti in carico al Serd nella regione sono passati dai 116 del 2011 ai 523 del 2020, ma si calcola che il fenomeno sia più ampio, con un sommerso stimato del 95%. Il Ministero della Salute ha creato un fondo destinato alla prevenzione, di cui un milione e 300mila euro annui sono destinati alla Liguria.

Tra le persone prese in carico dalle Asl della Liguria, l'81% sono uomini, il 19% donne. Oltre la metà ha dai 50 ai 65 anni ma sono aumentati anche i giocatori under 30 che ora sono calcolati tra il 4 e l'8%, numeri in crescita anche per gli anziani, passati dal 16 al 19%.

Il Serd: "I più a rischio sono gli anziani"

Come ha spiegato Ina Maria Hinnenthal, direttrice del Serd dell'Asl 3, a GenovaToday, la ludopatia non conosce genere, età o stato sociale: "Tutti possono esserne colpiti ma statisticamente ad essere più a rischio sono gli anziani: dopo una vita dedicata alla produttività, si entra in una fase di maggiore solitudine dove possono riemergere i lutti o traumi che sono stati coperti. Per non pensarci, molte persone si avvicinano al gioco".

Le persone ludopatiche non aspirano tanto alla soddisfazione della vincita quanto alla felicità: "Il meccanismo che porta alla dipendenza è un inganno del centro del piacere: la pioggia di monete inonda di dopamina il sistema nervoso con la conseguenza di spingere alla ripetizione ciò che ha provocato una così intensa gratificazione". 

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