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Siccità a ponente e bombe d'acqua a levante, Liguria a rischio nei prossimi anni

Uno studio condotto dalla Fondazione Cima, con l’Università di Genova e la Regione Liguria ha previsto gli effetti dei cambiamenti climatici nei prossimi anni. Siccità, piogge intense e aumento delle temperature i rischi principali

Nello studio presentato il 25 ottobre dalla Fondazione Cima e condotto da una dottoranda dell’Università di Genova, Anna Napoli, si mostrano gli effetti del cambiamento climatico sulla Liguria nei prossimi 50 anni.

Uno scenario preoccupante, il ponente ligure andrà incontro ad una crescente siccità mentre il levante dovrà fare i conti con precipitazioni brevi ma sempre più intense. La neve, anche nell’entroterra, sarà sempre più rara, potrebbe accorciarsi addirittura di un mese il periodo di innevamento invernale.

Lo studio è durato tre anni ed è stato realizzato grazie al database di Arpal che ha fornito i dati utilizzati per creare i modelli matematici. I risultati mostrano un aumento delle temperature da 1 a 3 gradi a seconda della stagione. Una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici legati alle emissioni di gas serra che creano uno strato sempre più spesso nella parte alta dell’atmosfera. I loro effetti si fanno sentire sull’intero bacino del mediterraneo e anche sul resto dell'Europa.

La Liguria è però più esposta ai fenomeni meteorologici estremi a causa della peculiare morfologia del territorio, una terra in cui le montagne sono particolarmente vicine al mare e le aree abitate si trovano nel mezzo. Non è un caso che quest’anno a Rossiglione si sia registrato il record europeo di precipitazioni piovose e che la Liguria, nel suo complesso, registri il più alto valore di intensità delle precipitazioni rispetto a tutta l’Europa occidentale.

La ricerca ha ipotizzato scenari che, sostanzialmente, dividono in due la regione. A ponente le precipitazioni saranno sempre più scarse e le temperature sempre più alte. Il levante si riscalderà meno ma dovrà fare i conti con fenomeni piovosi sempre più estremi e concentrati, giornate secche si alterneranno sempre di più a brevi periodi di copiose precipitazioni.

La Regione Liguria prende questi dati molto seriamente, lo ha riferito durante la presentazione l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone:

“Il sistema di Protezione Civile della Liguria lavora costantemente per garantire la sicurezza delle persone. Il rischio zero non esiste, siamo di fronte a eventi sempre più estremi e impattanti con cui convivere, ormai costantemente purtroppo.”

Il Rettore dell’Università di Genova ha infine dichiarato che la Liguria è destinata a diventare un territorio di prova e sperimentazione per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la limitazione dei danni dovuti alla crisi climatica.

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