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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Chiavari

"Festival della Parola o dell'omofobia?", Liguria Pride contro la presenza di Pillon alla kermesse

La polemica: "Invitiamo il Festival della Parola a cancellare un evento che lede i diritti nostri e di tutte le persone discriminate, se volete un vero confronto, invitate noi associazioni LGBTQIA+ a parlare della nostra vita e delle nostre battaglie"

Liguria Pride, coordinamento di associazioni, gruppi e di cittadini e cittadine Liguri, LGBTQIA+ e non, contesta la presenza dell'ex senatore Simone Pillon al Festival della Parola di Chiavari e lo fa attraverso un duro comunicato pubblicato sui propri canali social. 

"Dopo Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino - scrive Liguria Pride - assistiamo con sconcerto a un altro esponente delle posizioni omofobe del governo invitato a un festival culturale: Simone Pillon, alfiere dell’odio e della propaganda omolesbobitransfobica. È stato invitato domenica 4 giugno al Festival della Parola di Chiavari, con il patrocinio di Comune e Regione per l'evento 'Un confronto sul tema LGBTQIA+'".

"Ma di che confronto si tratta - sostiene ancora Liguria Pride - se al tavolo con Simone Pillon non sono state invitate le associazioni LGBTQIA+ sul territorio a fare da contraddittorio ma bensì Ivan Cattaneo, autore di dichiarazioni choc un passato? Di certo Simone Pillon non sarà al Festival di Chiavari per diffondere cultura, ma anzi per veicolare le solite fake news sull'ideologia gender, quando l’unica ideologia di cui si parla qui è quella anti-LGBTQIA+, misogina e razzista che il governo porta avanti con sempre meno freni e inibizioni, minacciando e ostacolando diritti e libertà".

"In questo momento politico inquietante dai risvolti sempre più autoritari - conclude Liguria  Pride - invitiamo il Festival della Parola a cancellare un evento che lede i diritti nostri e di tutte le persone discriminate. Se poi ci sarà contestazione cosa farete? Le vittime del fascismo degli antifascisti? Questa è la malafede di chi gode di privilegio e potere. Se volete un vero confronto, invitate noi associazioni LGBTQIA+ a parlare della nostra vita e delle nostre battaglie, invece di un uomo che la parola, la nostra, vuole cancellarla. In attesa di una risposta chiara invitiamo chiunque voglia avere un vero confronto a partecipare al nostro Village, organizzato e partecipato da chi li vive in prima persona. Schieriamoci contro la deriva autoritaria del governo e combattiamo la paura insieme, in difesa dei nostri diritti".

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