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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Beni confiscati alla mafia in Liguria: allo studio una legge regionale

La Regione sta valutando l'adozione di un provvedimento legislativo regionale per snellire e velocizzare le procedure per la riassegnazione dei beni confiscati alla mafia

Nel corso della riunione nazionale delle Commissioni regionali sul contrasto alla criminalità organizzata, che si è tenuta a Genova, sono state annunciate delle iniziative legislative regionali per il contrasto al fenomeno mafioso. 

È allo studio una proposta di legge regionale per l'istituzione di un 'Osservatorio regionale per la legalità', con il compito di monitorare la presenza della criminalità organizzata e promuovere iniziative di contrasto preventivo all'illegalità. Una proposta già approvata in Toscana, Basilicata e Valle d’Aosta.

Importante anche la proposta di legge regionale per il "Riutilizzo sociale di beni ed aziende sequestrati e confiscati”, un provvedimento che dovrebbe snellire e ottimizzare i procedimenti di riassegnazione dei beni. I patrimoni oggetto di confisca comprendono ormai non solo beni collegati a fenomeni mafiosi, ma anche a casi di corruzione, arrivando così ad interessare l’intero territorio nazionale. 

Nel corso della riunione Monica Forte, vicepresidente del coordinamento nazionale, ha ribadito che "le mafie sono una tema che ormai riguarda tutte le Regioni d'Italia nessuna esclusa" e Genova rappresenta uno snodo centrale per le attività mafiose nel nord Italia per il ruolo strategico del porto, sopratutto per il narcotraffico.

Il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei, nel corso dell'incontro nazionale, ha sottolineato l'importanza di condividere informazioni ed elaborare progetti comuni per adottare strategie adeguate ad un fenomeno che ormai interessa tutto il Paese.

Il presidente della commissione antimafia della Liguria Roberto Centi, ha dichiarato che "in Liguria, come conferma la Dia, si assiste ad un vero e proprio radicamento della criminalità organizzata. La pandemia ha aggravato questa situazione perché in molte aziende si è assistito a vistosi passaggi di quote societarie con l’ingresso di finanziamenti spesso poco trasparenti, per non parlare dell’incremento del fenomeno dell’usura".

Nel corso del convengo si è parlato anche del Pnrr come occasione di rilancio, i cui fondi però sono anche l'obiettivo della criminalità organizzata per questo sulle procedure di assegnazione dei finanziamenti saranno essenziali controlli per scongiurare nuove infiltrazioni.

Centi ha auspicato anche interventi normativi per rendere più snelle le procedure e per costituire consorzi fra i Comuni minori per metterli in condizione di gestire le pratiche: "L'aumento del 193% dei beni confiscati è dovuto alla conclusione delle indagini e dei processi, il monitoraggio è migliorato e dimostra l'enorme quantità di bene confiscati anche in Liguria al di là di quanto si potrebbe credere".

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