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Ddl Concorrenza e direttiva Bolkestein: rimangono fuori concessioni balneari e ambulanti

Il Governo sta ultimando la bozza del disegno di legge sulla concorrenza, che dovrebbe liberalizzare l’accesso di nuovi operatori in diversi settori economici. Per le concessioni balneari e il commercio ambulante, per adesso, si provvederà con un semplice censimento

Il disegno di legge sulla concorrenza che l’esecutivo sta elaborando è una riforma fondamentale per innovare il sistema Italia e rispettare gli impegni europei presi nell’ambito dei fondi del Pnrr. Le prime bozze del provvedimento sembravano recepire interamente la direttiva europea Bolkestein, un provvedimento del 2006 che stabilisce l’obbligo di affidare con gara d’appalto pubblica tutte le concessioni di spazi pubblici e beni demaniali, tra le quali quelle balneari e degli ambulanti.

La notizia aveva scatenato le dure reazioni degli operatori economici interessati che, in base alla norma, avrebbero dovuto partecipare e vincere una gara pubblica per ottenere il rinnovo delle licenze. Nelle ultime bozze del Ddl Concorrenza però la norma è stata stralciata, per adesso quindi si continua con lo strumento del rinnovo automatico.

Oggi infatti molte concessioni sono rinnovate alla scadenza con un accordo diretto pubblico-privato, senza delle vere e proprie procedure di gara. Una modalità operativa già sanzionata in passato dalla Corte di Giustizia, proprio perché contraria ai principi della libera concorrenza fissati dalle norme europee.

Il Governo ha deciso di prendere tempo su una questione particolarmente delicata per l'Italia con i suoi molti chilometri di spiagge affidate in concessione.

L’ultima bozza del disegno di legge prevede che in materia di spiagge o ambulanti sarà realizzato un censimento per avere un quadro chiaro e completo sui titolari, la durata e le somme incassate dallo Stato. Questi rilievi dovrebbero essere alla base di un futuro intervento sui meccanismi di affidamento attraverso gara delle concessioni.

Una scelta di trasparenza, secondo quanto riferito dal premier Draghi, che consentirà di capire quanto effettivamente stiano rendendo allo Stato queste concessioni e da quanto tempo siano in mano agli stessi soggetti. Questi dati saranno accessibili a tutti e saranno uno strumento di trasparenza a garanzia dei cittadini.

Quindi nemmeno questa seconda legge sulla concorrenza applicherà la direttiva europea del 2006, nonostante l’Autorità Garante della Concorrenza nella primavera del 2021 avesse chiesto al Governo la modifica urgente della norma della legge di bilancio 2019 - approvata da M5S e Lega - che ha prorogato fino al 2034 le attuali concessioni balneari, violando così la direttiva europea.

Negli ultimi mesi sono anche intervenute diverse sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato che hanno imposto ai sindaci di disapplicare la legge nazionale a favore di quella europea.

Infatti le direttive dell’Unione Europea hanno efficacia diretta negli ordinamenti nazionalli e la Bolkestein del 2006 è chiara nel suo enuniciato “gli Stati dell’Ue devono garantire che le autorizzazioni siano rilasciate, per un periodo di tempo limitati, attraverso una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi.”

Quindi anche questa volta la legge sulla concorrenza in Italia verrà pubblicata senza nessuna novità in tema di concessioni balnerari e licenze per il commercio ambulante.

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