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Lagaccio, quasi finiti i lavori sul ponte Don Acciai: «Riaperto entro maggio»

Venerdì mattina sono iniziate le operazioni per il getto della soletta, che conclude un'opera di consolidamento iniziata a fine 2019

Sono iniziati venerdì mattina intorno alle 7 i lavori per il getto della soletta del ponte Don Acciai, al Lagaccio, al centro di un progetto di consolidamento strutturale.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi, ha annunciato che la strada verrà dunque riaperta entro la fine di aprile, mettendo fine a un cantiere iniziato a fine 2019 e costato 1,8 milioni di euro. Il ponte era invece stato chiuso nel 2018, dopo che una grossa crepa aveva fatto scattare i controlli.

«È un'opera molto attesa dal quartiere - ha detto il presidente del Municipio Centro Est, Andrea Carratù, che ha partecipato al sopralluogo con Piciocchi - ringrazio l'assessore e tutti i tecnici del Comune per il grande impegno messo per superare le forti criticità tecniche legate all'assetto idrografico della zona. Il quartiere avrà, dopo tanti anni, finalmente un'infrastruttura moderna e sicura». 

Ponte Don Acciai, il progetto

Il progetto di consolidamento del ponte Don Acciai ha comportato la demolizione delle tre campate e delle due pile centrali ammalorate, lasciando in opera le pile di estremità e le porzioni di impalcato a ridosso di via Napoli e via Bari, la realizzazione di una struttura a telaio in carpenteria metallica (acciaio corten) al posto delle due pile preesistenti.

La nuova struttura ha una campata continua a struttura mista in acciaio-calcestruzzo tra le porzioni di impalcato mantenute in opera. Le fondazioni della nuova opera sono costituite da micropali lunghi 30 metri, sormontati da un plinto di fondazione con basamenti in cemento armato che costituiscono la base delle pile e ne permettono il collegamento alla fondazione stessa.

Le pile metalliche sono costituite da 8 fusti curvilinei con sezione ad H, collegati tra loro da traversi saldati in opera. L’impalcato è composto da 4 travi con sezione a doppio T ad altezza costante tra le pile e variabile nelle porzioni laterali, in modo tale da meglio raccordarsi con la struttura esistente. Le travi sono collegate tra loro da traversi reticolari. Conclude la struttura una soletta gettata in opera su lastre metalliche tralicciate autoportanti, saldate sulle travi principali.

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