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Junior Cally a Sanremo, bufera sul rapper che canta di femminicidio. Toti: «Faccia un passo indietro»

Contestate le barre di una canzone del 2017 del rapper romano, levata di scudi contro la sua presenza all'Arison. E il governatore ligure invita a «usare il buon senso»

Infuria la bufera sulla 70esima edizione del Festival di Sanremo. Dopo le contestate parole del conduttore Amadeus alla conferenza stampa di presentazione della kermesse, durante la quale si è riferito a Francesca Novello, fidanzata di Valentino Rossi, definendola «una ragazza molto bella, che è stata scelta da me perché vedevo la bellezza ma anche la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro», gli animi - anche quelli politici - si scaldano nuovamente per la decisione di inserire tra i big in gara Junior Cally. Rapper romano che, nella sua discografia, conta anche una canzone dal testo spiccatamente sessista e violento.

«Lei si chiama Gioia / balla mezza nuda, dopo te la dà / Si chiama Gioia perché fa la tro... / Sì, per la gioia di mamma e papà / Questa frate non sa cosa dice / Porca tro… , quanto cazzo chiacchiera? / L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa / c’ho rivestito la maschera», è una delle “barre” di ‘Strega’, brano uscito a settembre 2017. E se della partecipazione del rapper 29enne a Sanremo si sapeva già a fine dicembre (compresa la canzone con cui dovrebbe presentarsi all’Ariston,  ‘No grazie’, una sorta di denuncia politica contro Renzi e Salvini), il testo di ‘Strega’ è finito sotto la lente e sotto i riflettori, oltre che al centro delle polemiche, soltanto lo scorso 16 gennaio. 

Le reazioni non si sono fatte attendere: un “mail bombing”, migliaia di mail in pochi giorni alla Rai per chiedere l’esclusione di Junior Cally dalla manifestazione canora, una lettera firmata da 29 deputate con a capo Laura Boldrini indirizzata alla Commissione di Vigilanza, esponenti politici dei diversi schieramenti che hanno pubblicamente preso posizione contro il rapper. 

Tra loro anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che ha chiarito che «il passo indietro deve farlo Cally! Regione Liguria è da sempre in prima linea per combattere la violenza di genere e per chiedere rispetto per le donne - ha scritto il governatore su Facebook - Lo chiediamo nelle scuole, suoi luoghi di lavoro, nella politica e anche su un palco così importante come quello del teatro Ariston, dove si parla a milioni di italiani. Una linea che mal si concilia con i testi di Cally contro le donne, che ormai avete letto tutti e che non troveranno spazio sulla mia pagina Facebook. Come Regione Liguria, partner istituzionale del Festival, esprimiamo pertanto condanna per le sue parole e riteniamo che si debbano prendere al più presto dei provvedimenti. L'odio verso le donne non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione artistica. E non è politically correct è semplicemente buon senso. Usiamolo». 

Al momento la direzione artistica del Festival non ha preso una posizione ufficiale, anche se il presidente Rai Marcello Foa ha definito la partecipazione del rapper a Sanremo «una scelta eticamente inaccettabile per la stragrande maggioranza degli italiani». Non resta che vedere se entro il 4 febbraio verrà presa una decisione definitiva, mentre arrivano le prime defezioni: Salmo, anche lui rapper ma decisamente più noto rispetto a Junior Cally, ha chiarito che non parteciperà come ospite perché «non si sentirebbe a suo agio», Monica Bellucci ha fatto sapere nelle ultme ore, attraverso il suo ufficio stampa, che neppure lei interverrà come ospite (nonostante fosse già stata data come certa) per «cause maggiori».

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