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VIDEO | Orientamenti, Jovanotti ai ragazzi liguri: "Non smettete mai di sentirvi in cammino, e divertitevi"

Il rapper ha incontrato i ragazzi nell'ambito di Orientamenti, rispondendo alle loro domande, dalla maturità alla gavetta passando per riflessioni sui neet e sul successo

Tanti i ragazzi collegati per l'incontro web con Jovanotti, nell'ambito di Orientamenti Summer 2022: è stato seguito da quasi cinquemila ragazzi: tremila hanno seguito la diretta trasmessa dalla pagina Facebook di Regione Liguria, 1200 hanno seguito il canale youtube di Orientamenti, altri 700 si sono iscritti al webinar per dialogare direttamente con l'artista.

L'incontro, moderato dall'assessore regionale alla Formazione e giornalista Ilaria Cavo, ha visto molti giovani curiosi fare al rapper domande di tutti i tipi: dalla scuola alla 'gavetta', dal successo alle canzoni più famose.

Dopo aver parlato dell'idea del Jova Beach Party, che il 17 luglio arriverà sulla spiaggia di Albenga, Lorenzo Cherubini harisposto alle domande degli spettatori.

La gavetta? "Non finisce mai, si è sempre in cammino"

"Quanto è importante fare la gavetta per prepararsi al mondo dello spettacolo?" ha chiesto una studentessa del liceo scientifico Calvino. Lui ha risposto: "È importante non finire mai di fare la gavetta. Quando ho iniziato a fare il dj, fin dal primo giorno mi sentivo realizzato, ero contento a mettere dischi davanti a 30 persone, non avevo ambizioni particolari, non sognavo di suonare negli stadi. Poi le cose sono ingrandite nel tempo, ma non ho mai sentito che mi mancasse qualcosa. La musica di per sè era già un appagamento, non ho mai pensato ai soldi: all'inizio spendevo tutto quello che guadagnavo in dischi, vivevo alla giornata. Poi ho anche guadagnato, ho speso, ho investito nel mio lavoro sempre di più. Non bisogna mai smettere di sentirsi in cammino, mai arrivati, sempre in cammino perché la musica è così bella che nel momento in cui pensi di possederla lei ti lascia. È sempre una ricerca".

Ma la sensazione provata sul palco con migliaia di persone per la prima volta? "È stata quella di essere a casa, nel posto in cui appartenevo. Ho sentito di essere nato per essere lì, una sensazione chiara, evidente, perfetta". E poi, replicando al giovane David: "Ho capito che la musica sarebbe stata il mio lavoro quando sono entrato in una radio privata. Mio fratello aveva un amico che lavorava in una piccola radio, un giorno mi portò lì, avevo 14-15 anni e rimasi folgorato. Ho chiesto, visto che era estate, se potevo andare lì come volontario, a fare qualsiasi cosa, anche a pulire per terra: volevo vedere cosa succedeva, imparare. Un giorno lo speaker andò al mare e mi chiese di pensare io al programma del pomeriggio. Io mi buttai, ero terrorizzato ma andò benissimo. Lì cominciai a pensare che potesse essere il mio mestiere".

Giulia chiede quale sarebbe la collaborazione dei sogni. Jovanotti ride e replica: "Ne ho tante in mente ma non possono essere realizzate perché sarebbero con gente che non c'è più. Penso a Bob Marley, John Lennon. Ma comunque le collaborazioni con gli artisti di oggi sono tutte molto belle, cito in particolare Gianni Morandi con cui mi trovo bene (era scritta da Jovanotti la canzone cantata da Morandi a Sanremo, ndr), tra poco uscirà una nuova canzone. Ma mi piace anche collaborare con artisti giovani alle prime esperienze".

I consigli ai docenti: "Fate divertire i ragazzi"

Le domande sono toccate anche agli insegnanti: i docenti di una scuola ligure hanno chiesto a Jovanotti un consiglio per la preparazione di un musical di classe. Lui ha risposto: "Divertitevi come pazzi, perché queste esperienze sono importantissime per i ragazzi. Fate scoprire loro la magia delle arti performative, della musica, del teatro. Portare il proprio corpo in scena non è solo esibirsi ma andare nel profondo dentro di sé".

Si è poi parlato del percorso di vita personale di Jovanotti, con la domanda di un ragazzo rivolta alla sua collaborazione con Pino Daniele: "È stato uno dei più grandi musicisti che io abbia mai conosciuto - ricorda - suo era il primo concerto che avevo visto, a 14 anni, prendendo l'autobus da solo perché nessuno dei miei amici voleva venire con me. A me faceva impazzire, aveva una pulsione ritmica diversa dal resto della musica italiana. Poi l'ho conosciuto, era una persona complessa, dominato da un 'demone musicale' in senso buono. Mi  piacerebbe donare emozioni come lui ha fatto".

Non sono mancati passaggi sulla scuola genovese dei cantautori: "La scuola genovese è una delle più importanti, in Italia abbiamo questa e poi quella napoletana, bolognese, romana. La genovese è tra quelle fondamentali: i cantautori li adoro, li ho studiati, riscoperti, amati, vissuti".

La piccola Giorgia prende la parola: "Quale delle tue canzoni ti piace di più e perché?". Jovanotti le chiede se abbia fratelli o sorelle, e alla sua risposta affermativa le dice: "È come chiedere ai tuoi genitori a chi vogliono più bene, loro risponderebbero la verità e cioè che vogliono bene uguale a tutti i loro figli. Forse le canzoni a cui sono particolarmente legato sono quelle che entrano nella vita degli altri. Se dovessi essere ricordato per una canzone sola, probabilmente sceglierei 'L'ombelico del mondo".

Il rapporto con la scuola

Edoardo, che domani affronterà la maturità, chiede come si era trovato Jovanotti a scuola: "Mi sono divertito, non l'ho mai vissuta come un trauma tranne forse la sveglia presto al mattino, poi però ti abitui. Ho incontrato buoni professori, avevo buone relazioni con i compagni, non ero particolarmente bravo ma mi sono trovato bene. Poi a un certo punto la musica è entrata a gamba tesa nella mia vita e i miei genitori hanno voluto fare un patto con me: dovevo farmi promuovere, altrimenti non mi avrebbero lasciato suonare. Dunque ho sempre fatto di tutto per essere promosso".

I neet: "Non affezionatevi alle situazioni di disagio"

La giovane Giulia intavola un argomento importante, quello dei cosiddetti 'neet', ragazzi che non studiano e non sono occupati: "Che consiglio puoi dare a quei ragazzi che non sanno cosa fare, che non hanno scelto una strada e che sono inattivi, sono tanti".

"Posso dare solo un consiglio - risponde Jovanotti -. Li prego se possibile di non affezionarsi mai alle situazioni di disagio. A volte una situazione finisce per diventare la tua condizione, ti dà un'identità, è una cosa pericolosa e subdola. Ragazzi, cercate di fare di tutto per avere interessi e curiosità. Il vero successo nella vita è avere degli interessi, qualcosa che ti fa svegliare la mattina sapendo che dedicherai la tua giornata a questa cosa. Non ha nulla a che fare con il riconoscimento degli altri, è una cosa tra te e te. La vita è la vostra, cercate di vivere le vostre giornate in maniera piena, di andare in cerca delle esperienze, non affezionatevi mai a una situazione in cui vi sentite nella posizione di potervi lamentare. Dovete reagire".

Cultura e coraggio per i giovani

Chiudendo l'incontro, Ilaria Cavo spiega che nelle scuole liguri sono previsti progetti per il trentennale delle stragi di Falcone e Borsellino. Jovanotti ha scritto una canzone, "Cuore", a pochi giorni dal 23 maggio 1992, data della strage di Capaci: "Ci vuole cultura e coraggio, l'ho scritto nel '92 ma è una cosa in cui credo ancora tanto. La cultura ti rende bella la vita e arricchisce, è una cosa che non ti abbandona mai, puoi perdere tutto, ma non la cultura. Il coraggio è necessario ma difficile, ma i ragazzi ce l'hanno. Poi anche l'onestà intellettuale, cercare di fare sempre i conti con se stessi".

Toti: "Un format di successo"

"L'evento di questa mattina ha dimostrato tutta la forza del format Orientamenti che sempre più è un punto di riferimento per quanto riguarda la formazione e l'orientamento a livello nazionale - il commento del Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - L'incontro tra Jovanotti e gli studenti ha avuto un grande successo e ottimi riscontri. i ragazzi ne hanno approfittato per conoscere i segreti di un artista e soprattutto andare alla ricerca del proprio talento, grazie alla presenza di uno dei cantanti più seguiti d'Italia".

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