L'istituto Marsano compie 140 anni: "Iscrizioni in aumento, i ragazzi tornano a interessarsi all'ambiente"
"La consapevolezza del bisogno di prendersi cura dell'ambiente sconfigge i pregiudizi" spiega il dirigente scolastico Giovanni Pietro Poggio a GenovaToday
I ragazzi tornano a interessarsi all'ambiente a 360 gradi, come dimostrano anche le iscrizioni in aumento all'istituto agrario Marsano, che quest'anno spegne 140 candeline.
Gli studenti - complici anche collaborazioni con realtà come Aster - stanno lavorando in questi giorni per Euroflora ai parchi di Nervi, ma hanno dato il loro contributo anche a FlorArte ad Arenzano, al mantenimento delle ville del capoluogo ligure e provincia, e molto altro, coniugando fin dai primi anni la teoria con la pratica. E, più aumenta la consapevolezza del bisogno di prendersi cura dell'ambiente, più aumentano i giovani interessati a studiarlo anche sui banchi di scuola: "Il prossimo anno - racconta a GenovaToday il dirigente scolastico Giovanni Pietro Poggio - ci saranno 620 alunni, abbiamo registrato circa cinquanta iscrizioni in più rispetto al periodo pre covid, il trend da tre anni è positivo".
La sede del Marsano - istituto pubblico di istruzione secondaria superiore - è a Sant'Ilario, sopra Nervi, poi ci sono le succursali di Molassana, San Colombano e per ultima Arenzano, aperta nel 2020: "Quella è stata un grande successo - spiega Poggio - perché prende un bacino di utenza che va dal ponente genovese a Savona, passando per l'entroterra. Qui probabilmente l'anno prossimo dovremo aggiungere una prima perché abbiamo registrato un vero boom di adesioni".
"Il segreto? Tanta passione e spirito di gruppo"
Aumenta dunque l'interesse per gli studi rivolti all'ambiente, ma Poggio spiega che non è solo questo il segreto del successo: "Intanto è una scuola che si sceglie per vocazione e per passione, la stessa che riescono a trasmettere gli insegnanti. Alla celebrazione del 140esimo anno del Marsano, oltre al corpo docente e al sottoscritto, c'erano anche professori 'storici' in pensione, 5 presidi che hanno diretto l'istituto prima di me, sono persone che non fanno più parte della scuola attiva ma conservano ancora nello spirito le tante cose belle fatte. La stessa cosa vale per gli studenti: gli ex alunni sono ancora felici di collaborare. Mi viene in mente l'esempio del parco di Villa Duchessa di Galliera di Voltri dove uno dei ragazzi che hanno curato determinati lavori è un ex alunno, ora diventato una sorta di 'testimonial' del Marsano, dà una mano ai ragazzi".
Un forte spirito di appartenenza, insomma: "Sì, sono stato dirigente scolastico di molte altre scuole, ma questo spirito secondo me è proprio tipico del Marsano, non si trova molto in giro. C'è una grande passione tra ragazzi e insegnanti".
In arrivo una parte dedicata all'agroalimentare
L'anno prossimo, nella succursale di San Colombano Certenoli, in Val Fontanabuona, ci sarà anche una sezione dell'istituto alberghiero Marco Polo: "Tratteremo così non soltanto l'agrario ma anche l'agroalimentare, una scommessa nuova per la Liguria, mentre in altre regioni come il Veneto queste collaborazioni sono già molto avviate. È una partita tutta da giocare negli anni prossimi - dice Poggio - sulla scia della scuola del fare. Teniamo molto alla parte pratica dell'insegnamento, cosa che in parte ci ha salvati anche durante il covid poiché abbiamo lavorato molto all'aria aperta".
E poi ci sono altre novità in arrivo come ad esempio una collaborazione con il cimitero monumentale di Staglieno: "Non si tratta mai solo del verde, i ragazzi stanno sempre a contatto con la storia, la cultura, imparano a prendersi cura di uno scenario a 360 gradi".
Ma in Liguria poi ci sono sbocchi? "Certo, pensiamo alle aziende agrarie di carattere vivaistico, Euroflora ne sta dando un esempio. O anche gli alberghi diffusi, i bed and breakfast, e così via. Senza contare che molti ragazzi scelgono poi di proseguire anche con l'università".
Giovani più consapevoli e green: "Il loro interesse sconfigge i pregiudizi"
Insomma, a giudicare dalle parole del preside c'è un nuovo interesse nei confronti delle professioni legate al verde, ma non è stato sempre così: "C'è sempre stato un pregiudizio molto forte - conclude Poggio - che vuole che coloro che lavorano con la terra siano meno quotati rispetto agli studenti che a scuola utilizzano solo i libri. Questo l'abbiamo patito, e si è tradotto anche in un calo nei numeri".
In questi ultimi anni, però, la ripresa: "Questo perché scuole come la nostra hanno scommesso sul 'fare', sulla concretezza, capendo che si può imparare anche facendo pratica. È stata una sfida vinta. E poi è tornata forte tra i giovanissimi l'attenzione sull'ambiente, mi pare che adesso sia un tema prioritario: di questo, scuole come la nostra che si sono sempre battute per la tutela del verde, non possono che essere contente".