
Istat, cala la popolazione italiana: Liguria tra le regioni con meno nascite e più morti
Il Bilancio demografico nazionale testimonia una netta diminuzione dei cittadini italiani, con un focus sulla Liguria in cui i nuovi nati sono sempre meno e aumentano i decessi
Nel 2019, stando al Bilancio demografico nazionale, sono stati 420.170 i bambini iscritti all’anagrafe, mentre salgono le cancellazioni per persone che si sono trasferite all’estero, oltre il 16% in più rispetto all’anno precedente. Al 31 dicembre 2019, dunque, la popolazione residente in Italia è calata di 189mila unità rispetto a inizio anno, pari a 60.244.639 unità, con ben 551mila residenti in meno dal 2015 al 2020.
Al primo gennaio 2019 la popolazione in Liguria era di 1.550.941 persone, al 31 dicembre 1.543.127, di cui 739.021 maschi e 804.106 femmine. Nel corso dell’anno sono state 8.749 le nascite, e ben 21.357 i decessi.
Genova, in provincia "persi" 800mila residenti in 5 anni
Il numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è in calo (-8,6%), di contro prosegue l’aumento dell’emigrazione di cittadini italiani (+8,1%). Il calo di popolazione residente infatti, è dovuto ai cittadini italiani, che al 31 dicembre ammontano a 54 milioni 938 mila unità, 236mila in meno dall’inizio dell’anno (-0,4%) e circa 844mila in meno in cinque anni: una perdita consistente, di dimensioni pari, spiega Istat, proprio a quella registrata in province come Genova o Venezia.
Per quanto riguarda i nuovi nati, il tasso di natalità del complesso della popolazione residente è pari al 7,0 per mille. Il primato è detenuto dalla provincia autonoma di Bolzano (9,9 per mille) mentre i valori più bassi si rilevano in Liguria (5,7 per mille) e in Sardegna (5,4 per mille).
Il saldo naturale della popolazione residente, nel complesso, è negativo in tutte le regioni: -3,6 per mille a livello nazionale, -8,1 per mille della Liguria. E la nostra regione si conferma anche quella con il tasso di mortalità più alto, complice l’età media della popolazione: 10,5 per mille a livello nazionale, varia da un minimo di 8,4 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 13,8 in Liguria.