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Sanremo: Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano omaggiano Umberto Bindi della scuola genovese

Cantando "Ovunque sei" i tre cantanti hanno ricordato uno dei massimi esponenti della scuola genovese dei cantautori

Tre "giganti" della canzone italiana sul palco del Festival di Sanremo per ricordare e omaggiare Umberto Bindi, uno dei massimi esponenti della scuola genovese: così mercoledì sera, per la seconda serata della kermesse, si sono esibiti insieme Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano.

I tre artisti, anche grandi amici nella vita di tutti i giorni, hanno iniziato cantando alcuni dei loro successi storici: "Andavo a cento all'ora", "Se bruciasse la città", "Rosse rosse", "Mattino", "Felicità", "Perdere l'amore", "Uno su mille" e così via, canzoni che hanno commosso e scatenato il pubblico che si è messo a ballare e a cantare in platea. 

Dopo, scherzando con Amadeus, prove generali per Al Bano che quest'anno compie 80 anni: per lui, quattro torte da 20 anni ciascuna, con altrettante candeline da spegnere. Ma il cantante, nonostante l'età, si è dimostrato ancora molto in forma, come dimostrano le flessioni che ha fatto sul palco.

E infine l'omaggio a Bindi: con "Ovunque sei", i tre hanno ricordato il cantante nato a Bogliasco, uno dei maggiori esponenti della scuola genovese insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De André e Luigi Tenco, che hanno il merito di aver saputo rinnovare profondamente la musica italiana. Non è la prima volta che Bindi viene ricordato al Festival di Sanremo: tra i riconoscimenti dopo la sua morte, nel 2002, quello di Gino Paoli sul palco dell'Ariston nel 2014. Allora, esibendosi come ospite con Danilo Rea, Paoli cantò "Il nostro concerto", ricordando l'amico di sempre come un uomo gentile e un grande artista purtroppo umiliato e dimenticato.

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