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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Portofino

Fabio Fazio a Portofino parla di cioccolato: così rinasce l’antica fabbrica Lavoratti

Il conduttore televisivo si trasforma in “editore del cioccolato” e racconta, nel ristorante di Cracco a Portofino, la “dolce follia” per salvare un suo luogo d’infanzia a Varazze 

Con cofanetti di libri e scatole di matite, sembrava più un appuntamento editoriale che la presentazione di un’azienda dolciaria. E invece, aprendo i cofanetti e le scatole, si poteva notare che al loro interno non c’erano né libri né matite, ma cioccolato. A Portofino, nel ristorante dello chef Carlo Cracco, il giornalista e conduttore di “Che tempo che fa” Fabio Fazio ha voluto raccontare la rinascita della fabbrica Lavoratti, nata nel 1938. 

La fabbrica storica di cioccolato, dopo aver rischiato il fallimento, prende di nuovo vita, acquisita da Dolcezze di Riviera e con 15 maestri cioccolatieri che rimetteranno le mani sugli strumenti del mestiere per creare tavolette, praline e creme. Le materie prime saranno sempre le stesse, cento per cento italiane: pistacchio di Bronte, albicocca di Valleggia, bergamotto calabrese e olio taggiasco al limone delle Cinque Terre. All’evento tra i posti a sedere, oltre al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, c’è anche Cracco stesso, che ascolta attento le novità illustrate da Fazio. Il conduttore ha origini varazzine e per questo ha messo i suoi soldi per portare avanti un progetto in cui crede, insieme al suo socio, sempre di Varazze, Davide Petrini, ristoratore e imprenditore. Sono stati i due soci a scegliere di coinvolgere nell’avventura anche il pasticcere-filosofo siciliano Corrado Assenza, famoso non solo per le sue ricette ma anche per i suoi insegnamenti di vita. Il pasticcere di Noto sostiene: "Se tu vuoi il prodotto perfetto, il prodotto di qualità, la chiave di volta è trovare le persone di qualità" e sottolinea sempre la sua passione per i dettagli, il suo impegno a far sì che tutto si avvicini il più possibile alla perfezione, dalla qualità dei prodotti all’estetica del packaging. 

"Salvare la Lavoratti è un modo per tornare all’infanzia – dice Fazio - i miei nonni abitavano lì, mio padre è nato lì e a Pasqua non mancava mai l’uovo di cioccolato Lavoratti". E aggiunge: "Appena diciamo che abbiamo aperto un laboratorio di cioccolato le persone ridono perché il cioccolato è una cosa che mette il buonumore a tutti". Per creare la magia del cioccolato la fabbrica ha scelto un tipo di cacao proveniente dall’Ecuador, prodotto da cinque generazioni da una famiglia, rappresentata oggi da Hacienda San Josè. La sua percentuale all’interno di ogni prodotto è parti al 60%, il cioccolato non è mai più fondente di così per evitare di alterare il gusto degli altri ingredienti. La qualità indiscutibile dei prodotti ricade inevitabilmente sui prezzi: il cofanetto da otto libri, e quindi otto barrette, costano 68 euro, per un libro singolo ci vorranno 10 euro circa, per un barattolo di crema di nocciola da 200 grammi 18 euro, mentre per il pistacchio di Bronte 36.

Petrini è entusiasta: "Con Fabio abbiamo agito d'impulso e abbiamo fatto una scelta emotiva perché questa piccola ma significativa storia del nostro territorio non poteva finire improvvisamente dopo più di ottant'anni - ha spiegato - Creare lavoro è per me motivo di orgoglio e produrre cioccolato è una bellissima opportunità per vivere una seconda vita all’insegna della dolcezza… è proprio il caso di dire". 

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