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Genova: il 23,8% degli edifici è in aree alluvionabili, più di 100mila cittadini in zone a rischio

La Protezione Civile e l'Università di Genova hanno condotto un sondaggio per conoscere la percezione del rischio di eventi naturali da parte dei genovesi. Metà degli intervistati ha risposto di considerare molto alto il pericolo alluvione

La Protezione Civile e l’Università di Genova hanno presentato i risultati del sondaggio sulla percezione del rischio idrogeologico da parte di un campione di persone che lavorano e vivono a Genova. Nel corso dell'evento sono stati mostrati anche alcuni dati sullo stato di pericolo del territorio.

Secondo queste informazioni circa il Il 23,8% degli edifici genovesi si trova in aree a rischio esondazione, il 18,6% è costruito in zone a rischio incendio e l'1,95% in territori a rischio frana. Sulla base dei calcoli svolti dai ricercatori ben 102.623 genovesi abitano in zone a rischio alluvione, 83.349 vivono invece in aree a rischio incendio e 8.740 in aree a rischio frana.

Genova è storicamente soggetta al dissesto idrogeologico vista la particolare conformazione del territorio. Rischi che solo in parte però sono percepiti dagli abitanti, come mostrano i risultati del sondaggio condotto da Protezione Civile e Università.

Su 1.700 genovesi che hanno risposto ai quesiti, solo il 50% ha dichiarato di considerare molto alto il rischio alluvione. Il 60% percepisce come molto basso il rischio mareggiata e il 40% invece considera moderato il pericolo di incendio di interfaccia.

La percezione del rischio è un importante parametro da conoscere, infatti è quel processo cognitivo che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni legate a potenziali pericoli. Imparare i reali fattori di rischio naturali del territorio in cui si lavora e vive è fondamentale per aumentare la resilienza cittadina.

Il questionario era stato pensato per la compilazione nelle piazze e nel corso di manifestazioni pubbliche, ma le restrizioni dovute alla pandemia hanno spinto i ricercatori ad inviarlo via mail. In una prima fase sono stati coinvolti i dipendenti del Comune di Genova, quelli dell’Università, del RINA, gli iscritti alle associazioni di Amministratori Condominiali e all’Ordine dei Notai.

In una seconda fase i volontari del progetto “Genova Resiliente con la Protezione Civile” hanno invece distribuito copie cartacee del questionario presso più di 400 civici ricadenti in area di rischio.

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